Il ferragosto è come l’ultimo dell’anno. E’ un giorno propizio per poter tracciare un bilancio, quasi annuale, della propria vita e di tutto ciò che ci circonda. I problemi che affliggono la nostra Nazione, la nostra  Regione e soprattutto il nostro Comprensorio Calatino sono più che risaputi. L’ultimo rapporto Svimez se non è un certificato di quasi decesso sociale ed economico di queste realtà, poco ci manca. I governanti adottano come antidoto a questa “Caporetto nostrana” solo l’arte della più becera e superficiale politica: la promessa. Nelle ultime settimane, infatti, il cittadino ha assistito inerme e meravigliato all’annuncio di riforme epocali,  di provvedimenti miracolosi, di opere faraoniche ed infine di nuove forme di gestione di servizi pubblici, come se fossimo ritornati all’Iri di fine anni cinquanta. Il cittadino, però, è più che maturo  per capire che questi proclami verranno spazzati via con le piogge e il vento autunnale.  Godiamoci, intanto, questi ultimi scampoli di un’estate che è stata tra le più calde dell’ultimo secolo e facciamo in modo di trascorrere i  prossimi giorni, per quanto è possibile, nella gioia e nella spensieratezza. Momenti da vivere con le persone più care, con le quali, tra un pomeriggio ludico e l’altro sotto l’ombrellone o all’ombra di una fresca pineta collinare, si possa riscoprire l’essenza della vita: amare il prossimo. Speriamo, quindi, che per tutti noi la ripresa lavorativa e sociale possa avvenire all’insegna di buoni sentimenti, che sono l’unico antidoto esistenziale per superare delusioni, ansie, preoccupazioni ed insuccessi. La redazione del “Solidale” e l’editore il Centro studi C.E.S.T.A augurano a tutti voi un buon ferragosto, con la speranza di riavervi al nostro fianco, sempre più numerosi, alla ripresa delle attività. mg