Il kaki di Misilmeri: opportunità di rilancio
- di Redazione Il Solidale
- 7 feb 2018
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Si è svolto a Misilmeri, presso l’aula consiliare, un corso formativo sulle tecniche produttive del kaki. Gli argomenti sviluppati hanno riguardato le tecniche di gestione degli impianti, la gestione post-raccolta dei frutti e le prove dimostrative di potatura.
La prima giornata è stata dedicata agli aspetti produttivi e ha visto la partecipazione del sindaco di Misilmeri Rossella Stadarelli, il dirigente dell’assistenza tecnica provinciale di Palermo Claudio Monfalcone e Lilli Napoli dirigente dell’U.I.A. di Misilmeri, mentre la relazione tecnica è stata curata dall’esperto nazionale Vito Vitelli.
La seconda giornata ha riguardato diverse prove dimostrative di potatura del kaki. In Sicilia l’areale di elezione del kaki è il territorio della cittadina di Misilmeri (dall’arabo “Menzel Al-Amir”, che in italiano significa “casale dell’Emiro”) posizionata a 10 Km da Palermo, nella valle del fiume Eleuterio, cittadina ricca di storia e di tradizioni costituisce la parte estrema di quel che resta della mitica “Conca d’oro” tanto cara al popolo arabo e non solo.
Il legame Misilmeri con il kaki nasce allorquando, nel 1692 con il supporto morale ed economico di Giuseppe del Bosco, principe della Cattolica, il religioso Francesco Cupani fonda a Misilmeri il più grande orto botanico d’Europa nel Giardino Grande, oggi completamente scomparso.
Lo scopo di questo orto botanico era abbastanza nobile, cioè, coltivare erbe e piante per nutrire la gente povera di Misilmeri. Proprio al religioso Francesco Cupani, intorno alla fine del secolo XVII. viene riconosciuto l’introduzione del kaki nel costituendo orto botanico cittadino. Il kaki ha trovato in Sicilia condizioni adatte alla sua vegetazione e viene coltivata in consociazione con gli agrumi o in coltura specializzata. La varietà coltivata predominante nell’agro di Misilmeri è la Farmacista Honorati innestata su Dyospiros virginiana. La produzione commercializzata è costituita dai frutti (bacche) di colore arancio – rosso, apireni non eduli alla raccolta, di forma quadrangolare -solcata leggermente appiattita, dal peso medio di 150-200 gr. La superficie investita alla produzione del Kaki o Diospiro o Loto nel comprensorio di Misilmeri è di circa 250 ettari con una produzione di circa 40 mila quintali annua.
Il kaki di Misilmeri è stato inserito nello speciale elenco dei prodotti agro-alimentari tipici siciliani del Ministero delle politiche agricole. Il Kaki per l’intera comunità dell’Eleuterio ha un’elevata valenza economica, storica, culturale e soprattutto identitaria, infatti costituisce il prodotto bandiera, insieme alla zucchina friscarella.
La produzione è destinata al consumo familiare o alla vendita al mercato ortofrutticolo locale. L’incontro è stato seguitissimo con una buona partecipazione di produttori che credono ancora sulle opportunità di sviluppo che questo frutto possa ancora dare alla comunità di Misilmeri.