Papa Francesco a Piazza Armerina

  • di Redazione Il Solidale
  • 16 set 2018
  • CRONACA

Papa Francesco a Piazza Armerina

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Papa Francesco arriva in elicottero, atterrando intorno alle 8.35 del mattino. È la prima volta che un Papa visita questa diocesi poverissima che compie oggi il suo bicentenario. Dal campo sportivo subito il Papa si dirige in jeep scoperta verso la Piazza Falcone e Borsellino dove ad attenderlo ci sono 40mila persone, assiepate lì dalle prime ore del mattino. Tra loro anche alcuni malati e detenuti. La Piazza Armerina che Papa Francesco visita questa mattina, prima tappa del suo viaggio lampo in Sicilia, si presenta come un mosaico complesso.Un territorio che sorge proprio al centro dell’Isola ma che, paradossalmente, rappresenta il prototipo di «periferia esistenziale» di cui parla da sempre il Papa, come dice lo stesso vescovo Rosario Gisana. 

«Sottosviluppo sociale e culturale; sfruttamento dei lavoratori e mancanza di dignitosa occupazione per i giovani; migrazione di interi nuclei familiari; usura; alcolismo e altre dipendenze; gioco d’azzardo; sfilacciamento dei legami familiari». 

Nel suo discorso, pronunciato su un piccolo palco bianco e arancione dove è posizionata una icona della Madonna delle Vittore, patrona della città, Francesco - dopo aver esclamato: «È bello il sole della Sicilia!» - rivolge lo sguardo alle «piaghe» che affliggono gli abitanti di Piazza Armerina. «Non sono poche» dice, elencandole. «Di fronte a tanta sofferenza, la comunità ecclesiale può apparire, a volte, spaesata e stanca; a volte invece, grazie a Dio, è vivace e profetica, mentre ricerca nuovi modi di annunciare e offrire misericordia soprattutto ai fratelli caduti nella disaffezione, nella diffidenza, nella crisi della fede». «Non è facile portare avanti la fede in mezzo a tante problematiche, lo capisco, non è facile», dice a braccio il Pontefice. 

Non manca nel primo discorso di Papa Francesco in Sicilia un pensiero per padre Pino Puglisi, il sacerdote beato ucciso venticinque anni fa per mano della mafiaa cui il Pontefice è venuto a rendere omaggio. «Sarebbe bello stare insieme ancora un po’!» dice, accolto da un fragoroso applauso della folla. «Sento il calore della vostra fede e le speranze che portate nel cuore, ma sono atteso a Palermo, dove faremo memoria grata del sacerdote martire Pino Puglisi. Ho saputo che, venticinque anni fa, appena un mese prima della sua uccisione, egli trascorse alcuni giorni qui, a Piazza Armerina. Era venuto per incontrare i seminaristi, suoi alunni al Seminario maggiore di Palermo. Un passaggio profetico, io credo! Una consegna, non solo ai sacerdoti, ma a tutti i fedeli di questa diocesi: per amore di Gesù, servire i fratelli fino alla fine!». 

Francesco Bunetto