Laureati, chi e quanti sono oggi senza lavoro

  • di Redazione Il Solidale
  • 26 set 2018
  • CRONACA

Laureati, chi e quanti sono oggi senza lavoro

Le prospettive d'inserimento nel mercato occupazionale migliorano per coloro che hanno raggiunto almeno un titolo secondario superiore, e si rivelano massime per chi giunge a conseguire un titolo universitario. Fra i giovani laureati della Penisola, invece si evidenzia nel dossier c'è un 61,5%, che riesce a lavorare mettendo a frutto il titolo di studio conseguito. Nel 2017, il tasso di occupazione dei trentenni laureati (81,3%) è superiore di 8 punti percentuali rispetto ai giovani diplomati di pari età ed arriva a 24 punti percentuali rispetto ai trentenni con la sola licenza media.  Il vantaggio nel possedere un livello di istruzione più elevato (e poterlo 'spendere', esercitando un'attività professionale) è più marcato, si legge, "per le donne trentenni, specie nel Mezzogiorno".

A 30 anni in Italia infatti, 4 su 10 sono senza lavoro o sottoccupati. E' quanto risulta dai dati dell'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro secondo il quale nel 2017 degli oltre 1,7 milioni di trentenni con la laurea, il 19,5% (344.000) è privo di occupazione, e un ulteriore 19% (circa 336.000) opera in posizioni professionali che non richiedono laurea.

Il titolo di studio 'pesa' in busta paga: la retribuzione mensile media dei laureati dipendenti, infatti, "è pari a 1.632 euro, ovvero il 30% in più di un occupato con la licenza media (1.139) e del 20% di un diplomato (1.299)". Lo fa sapere l'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, segnalando, però, come "un trentenne psicologo guadagni mensilmente 1.351 euro (solo 52 euro in più di un coetaneo diplomato), mentre un ingegnere (1.850), un medico (1.869) percepiscono come retribuzione oltre 550 euro in più rispetto ad un diplomato".

Redazione