Raddusa, Mostra foto Un mondo a Colori taglio del nastro
- di Redazione Il Solidale
- 26 set 2018
- CULTURA
Raddusa – Nell’ambito del laboratorio di “Fotografia Creativa”, guidato dai fotografi Tiziana Gatto e Rosario Vicino, i giovani migranti ospiti delle due strutture Sprar di Raddusa, coordinati dalle responsabili Gaetana Pagana e Nunziella Lingenti, hanno dato vita, in collaborazione con la modella Sabrina Spina e con il noto costumista e truccatore Abramo Laye Senè, alla realizzazione di una sequenza di scatti fotografici per la realizzazione della bella mostra fotografica denominata “Un Mondo a Colori” allestita nei locali del centro Sprar Raddusa siti al n. 72 della centralissima via Regina Margherita. La mostra è stata allestita con gli scatti fotografici effettuati dagli stessi ragazzi ospiti che hanno partecipato al corso diretto dal tutor Rosario Vicino e dalla sua collaboratrice Tiziana Gatto. Ha aperto i battenti ed è stata inaugurata in pompa magna alla presenza delle massime autorità cittadine e della Fanfara dei Bersaglieri di Caltanissetta, nella prima mattinata dell’8 settembre scorso e rimane, ancora per diversi giorni, aperta al pubblico affinchè, chi non l’ha ancora fatto, potrà visitarla ed ammirare le opere realizzate dai giovani migranti che si sono alternati nel ruolo di fotografi e di modelli posando, da soli o insieme alla modella ed al costumista i quali, avendo una maggiore esperienza, sono riusciti a dirigerli e consigliarli con sicurezza e sapienza. Il tema scelto dal tutore e dai responsabili è stato quello dell’accoglienza e dell’integrazione che sono state rappresentate a dovere negli scatti fotografici dai variegati e colorati costumi etnici e dalle colorate maschere che molti ragazzi si sono dipinte sui volti richiamando in tal modo ognuno i colori della propria terra. Con una grande soddisfazione la dott.ssa Gaetana Pagana, responsabile della struttura che ospitato la mostra, ha detto: “la multi-etnicità in un piccolo paese com’è il nostro rappresenta un valore aggiunto, una ricchezza e una grande occasione culturale e di crescita emotiva. I colori rappresentano la voglia di vivere, di crescita, di rinascita e di condivisione”. I visitatori della mostra si sono congratulati con i tantissimi giovani migranti che a Raddusa si sono integrati a meraviglia con l’intera popolazione con la quale hanno allacciato rapporti semplici e sinceri. Nella fotografia allegata vediamo il momento del taglio del nastro inaugurale della mostra.
Francesco Grassia