Sicilia, "le aziende continuano a chiudere"
- di Redazione Il Solidale
- 3 ott 2018
- CRONACA
Fabrizio Escheri, presidente provinciale dei Dottori commercialisti di Palermo comunica al Cerved che "La situazione economica in Sicilia è drammatica". «Non conosco ancora i dati con precisione - osserva Escheri - ma il trend dei fallimenti nell’Isola sta evidentemente proseguendo, con casi anche eclatanti, come quello di Mosaicoon. Tanti colleghi di altre parti d’Italia mi dicono che lì la ripresa si vede, anche se a macchia di leopardo. Ma c’è. Qui è tutto fermo. Le imprese muoiono. E quelle che ancora resistono sono quelle che stanno investendo i risparmi di famiglia per cercare di sopravvivere. In Sicilia si sta investendo solo per sopravvivere, non per crescere. Una situazione resa ancora più grave dal fatto che non nascono nuove imprese, non c’è la necessaria dinamicità per compensare la moria di attività economiche». L’Osservatorio Cerved sui primi sei mesi del 2018 parla chiaro: se nel resto d’Italia i fallimenti sono in calo, «in alcune regioni il miglioramento tarda a manifestarsi. È il caso della Calabria, del Lazio e della Sicilia, in cui il numero dei fallimenti ha continuato ad crescere nella prima parte del 2018, rimanendo a livelli doppi o comunque molto più elevati rispetto a quelli del 2008». In Sicilia sono state aperte 1.603 procedure fallimentari, in calo del 5,1% su base annua: tra le regioni meridionali, migliorano Puglia, Campania, Molise e Sardegna, ma tornano a peggiorare Basilicata, Calabria e Sicilia». Dati alla mano, nell’Isola da gennaio a giugno sono stati presentati 407 fallimenti contro i 385 dello stesso periodo del 2017, con un incremento del 5,7%. Crescita peggiore in percentuale solo in Calabria con +25,4%.
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