A Mirabella prosegue lo stato di agitazione dei comunali

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 set 2015
  • CRONACA

A Mirabella prosegue lo stato di agitazione dei comunali

Mirabella. Prosegue lo stato di agitazione del personale dipendente del comune di Mirabella Imbaccari. Due le motivazioni che hanno spinto la Fp-Cgil Calatina,guidata
dal segretario Francesco D'Amico, a proclamarlo: mancato pagamento delle mensilità di luglio ed agosto e assenza di risposte da parte dell'Amministrazione alla richiesta di convocazione di un tavolo tecnico per discutere la rideterminazione della dotazione organica dell'ente. Quest'ultima vicenda, che per la sua estrema delicatezza va certamente trattata con le pinze, è legata allo stato di dissesto "tecnico" del Comune , determinato anche da esuberi di personale in servizio. Ciò comporterà, alla luce della vigente normativa regionale, una ricollocazione della parte eccedente. "Intendiamo avviare fin da subito - ha spiegato D'Amico - un confronto sulle linee guida della Regione per determinare un percorso di salvaguardia dei livelli occupazionali. Evitiamo di far pagare lo scotto del dissesto ai lavoratori che sono l'anello debole della catena. Se a breve le nostre richieste non dovessero trovare riscontro, daremo vita ad azioni di lotta con scioperi, assemblee e sit-in". Martino Geraci

 

Replica del sindaco Enzo Marchingiglio alla Fp Cgil Calatino

“Tengo a precisare – ha evidenziato Marchingiglio – che usciamo dal periodo delle ferie estive, ma entro la fine della settimana conto di convocare i sindacati per discutere sulla rideterminazione della dotazione organica”. Poi sul fronte stipendi precisa:”In ordine al mancato pagamento degli emolumenti stipendiali, occorre precisare come il ritardo sia da imputare alla Regione siciliana, che ad oggi non ha corrisposto neanche la prima trimestralità dell’anno 2015, e al Governo nazionale, che su 960 mila euro ha trasferito dopo otto mesi appena 85 mila euro; bisogna tenere conto che nel nostro comune il costo complessivo mensile per gli stipendi ammonta a 185 mila euro”. “I sindacati a mio avviso – conclude Marchingliglio – farebbero bene a attivarsi soprattutto nei confronti di chi sta generando il problema dei ritardi dei pagamenti e non verso i comuni che, per i motivi già detti, invece del problema ne sono le vittime”. Rs