Lotta senza quartiere alla violenza sulle donne
- di Redazione Il Solidale
- 20 giu 2015
- SOCIALE
“La violenza non è un fatto privato ecco perchè bisogna tutelare le donne nella loro libertà!” Così comincia la nostra intervista con la Dott.ssa Elisa Privitera, psicologa, mamma di tre figli, impegnata politicamente nella sua città, ideatrice e sostenitrice dell’associazione a sostegno delle donne “Estia”.
Come nasce l’associazione Estia?
“Estia” nasce da un incontro casuale fra donne, che non potrebbero essere più diverse per storia personale e attività ma che scoprono invece, quasi subito, di avere in comune moltissimo: un entusiasmo contagioso, una incontenibile voglia di fare, la tenacia. Ho capito subito che, insieme, potevamo svolgere un’attività di sostegno e assistenza attraverso un percorso non banale e ne tantomeno convenzionale. Date queste premesse, è stato naturale stabilire un rapporto di amicizia e di stima che ci permette di guardare lontano.
Perché nasce Estia?
Negli anni attraverso il mio lavoro ho compreso l’importanza di accendere i riflettori su quelle migliaia di casi che, nel silenzio e nell’indifferenza generali, crescono quotidianamente sino a diventare una vera e propria emergenza sociale. Ho creato “Estia” perché voglio aiutare a prendere coscienza di se tutti coloro che hanno subito sul lavoro o fra le pareti domestiche discriminazioni, violenze e abusi ma non hanno il coraggio, o le capacità, di intraprendere un percorso di difesa e soprattutto di denuncia. E’ sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto e finalmente oggi attraverso “Estia” posso, forte della notorietà e soprattutto della credibilità che ho acquisito negli anni, sensibilizzare l’opinione pubblica e portare alla ribalta le problematiche che spesso queste vittime si trovano ad affrontare da sole, in un clima di isolamento ideologico e sociale.
Quali sono le sue principali attività?
Le attività principali dell’associazione sono quelle di promuovere e gestire esperienze di sostegno e valorizzazione della famiglia; favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico e nell’attività di cura della famiglia anche attraverso le madri di giorno e le banche del tempo. Ma soprattutto operare nel campo del disagio e delle problematiche sociali inerenti principalmente le donne e i minori. Attraverso lo strumento “Estia” intendo operare per il bene della famiglia quale prima cellula della società umana e concorrere a formare famiglie unite e solidali con un’attenzione particolare alle situazioni di disagio familiare e di infanzia svantaggiata.
E le sue finalità?
Le finalità dell’Associazione sono innumerevoli e fondamentale sarà approfondire la ricerca, la riflessione, il dibattito e l’agire rispetto al fenomeno della violenza contro le donne, la tutela e la salvaguardia dello sviluppo psicofisico dei minori, la corretta integrazione ed educazione familiare anche estesa ai soggetti più deboli come anziani e portatori di handicap. Le donne che nel nostro paese subiscono violenza e non la denunciano sono circa il 90%. E’ proprio su questo aspetto che bisogna lavorare: aiutare le vittime a trovare il coraggio di denunciare il prima possibile. Spesso le vittime non parlano perché temono di non ricevere aiuto, di non essere comprese. Ecco perché ho voluto fortissimamente che “Estia” intervenga e si costituisca parte civile, in processi per violenza sessuali contro donne e minori, atti di libidine, maltrattamenti ed atti persecutori, molestie ed ingiurie, lesioni di procurati aborti, lesioni, percorse e violenze private per assicurare e tutelare il bene giuridico della persona, della morale, della libertà, della famiglia e del patrimonio della donna, dei minori e degli anziani. Inoltre l’associazione assicura a chi ne faccia richiesta assistenza legale, psico-pedagogica e sanitaria.
Come si diventa volontarie di Estia?
Per diventare soci e volontari nella nostra associazione non basta la buona volontà. I soci di “Estia” devono fortissimamente sostenere la lotta alla violenza, ai soprusi e ai maltrattamenti.
Avere la capacità di supportare situazioni nuove e spesso non troppo piacevoli, e sopratutto capire che dietro la vittima c’è una persona come tutti noi. E' questo che spesso si dimentica. Ed è proprio grazie ai suoi soci che “Estia” ha cominciato la sua attività con successo e determinazione. E’ un cammino ripido ma che intraprendo come una sfida che voglio affrontare con coraggio e determinazione ogni giorno.