In Comune la camera ardente per i coniugi Solano

  • di Redazione Il Solidale
  • 2 set 2015
  • CRONACA

In Comune la camera ardente per i coniugi Solano

Palagonia. La città di Palagonia si stringe in silenzioso raccoglimento attorno ai coniugi Solano, vittime di una barbaria che di umano ha ben poco.
Una continua e composta fila che rende omaggio alle salme deposte nella “sala azzurra” del palazzo municipale sotto il gonfalone comunale.
Una camera ardente in un posto solitamente dedicato ai momenti di gioia della Comunità, ma una Comunità è tale quando è capace di condividere sia le gioie, sia i dolori.
Un folto gruppo di persone staziona dentro e fuori la sala seguendo, forse inconsciamente, il rito antico e sempre presente a Palagonia durante le veglie funebri quando familiari e amici sostano a fare da cornice e tutti gli altri a passare silenziosi per una preghiera e le condoglianze.
Con tutto il clero locale presente e pronto a guidare nella preghiera, anche le autorità civili e militari discretamente mescolate tra i tanti.
Se qualcuno si aspettava scene di strazio è rimasto deluso: composto e silenzioso dolore e umana vicinanza ai parenti nel rispetto dei morti.
Una delusione soprattutto per il circo mediatico che tenta la diretta posizionandosi dall’altro lato della strada ma raccoglie l’attenzione di una decina di persone e la completa indifferenza di tutti gli altri.
Nella piazzetta superiore, all’ingresso principale del Municipio, lontano dal raccolto silenzio intorno alle salme, la sceneggiata davanti alle telecamere -momento effimero di gloria e notorietà per chi sfrutta anche il dolore per avere un voto in più- si consuma in tutto il suo squallore: forse c’era più dignità in chi rideva per gli affari derivanti dal terremoto, che in questa gente che sfrutta il dolore in diretta sperando di poter raccogliere qualche voto in più alle prossime elezioni.
Una sceneggiata che, sfruttando il dolore e urlando agli istinti delle persone, si consuma in un continuo fomentare l’odio e il desiderio di vendetta che si risolverà in altro sangue di vittime innocenti che niente hanno a che vedere con tutto questo, una sceneggiata che fornirà alibi ai balordi rischiando di innescare una spirale di violenza che avrà come ultima vittima il più debole e indifeso. Pippo Tasca