Allarme Unhcr: "Nel 2018 morti 6 migranti al giorno"

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 feb 2019
  • CRONACA

Allarme Unhcr: "Nel 2018 morti 6 migranti al giorno"

L'Unhcr, l'Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unitelancia allarme. La guardia costiera libica ha intensificato le sue operazioni con il risultato che l'85% di chi parte viene riportato in Libia e rinchiuso nei centri di detenzione in condizioni terribili (spesso senza acqua né cibo per giorni), luogo di epidemie. E ci si aspetta che questa tendenza continui anche nel 2019. E sebbene il numero totale di morti nel Mediterraneo centrale è stato ridotto a meno della metà nel 2018 rispetto all'anno precedente, è aumentato considerevolmente il tasso di mortalità in base al numero di arrivi, passando 1 decesso ogni 38 arrivi nel 2017 a 1 ogni 14 lo scorso anno. Sono circa 2.275 le persone morte o scomparse attraversando il Mediterraneo nel 2018, nonostante il significativo calo del numero di arrivi nelle coste europee. In totale, 139.300 rifugiati e immigrati sono arrivati ​​in Europa, il numero più basso in cinque anni.

Il rapporto rivela, inoltre, i cambiamenti significativi nelle rotte seguite dai rifugiati e dai migranti. Per la prima volta in anni recenti, la Spagna è divenuta il principale punto d’ingresso in Europa con circa 8.000 persone arrivate via terra (attraverso le enclavi di Ceuta e Melilla) e altre 54.800 arrivate in seguito alla pericolosa traversata del Mediterraneo occidentale. Ne è conseguito che il bilancio delle vittime nel Mediterraneo occidentale è quasi quadruplicato, da 202 decessi nel 2017 a 777 lo scorso anno. Circa 23.400 rifugiati e migranti sono arrivati in Italia nel 2018, un numero cinque volte inferiore rispetto all’anno precedente. La Grecia ha, invece, accolto un numero simile di arrivi via mare, circa 32.500 persone rispetto alle 30.000 del 2017, ma ha registrato un numero quasi tre volte superiore di persone giunte attraverso il confine terrestre con la Turchia.

 "Salvare vite in mare non è un'opzione, né una questione politica, ma un imperativo primordiale", ha affermato Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. "Possiamo porre fine a queste tragedie avendo il coraggio e l'ambizione di guardare oltre la prossima nave e adottare un approccio a lungo termine basato sulla cooperazione e focalizzato sulla vita e la dignità umana".

 

Redazione