Migrazione: fenomeno inarrestabile. Ma all'Italia servono. Ecco perchè

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 feb 2019
  • CRONACA

Migrazione: fenomeno inarrestabile. Ma all'Italia servono. Ecco perchè

Le migrazioni sono un "fenomeno inarrestabile", e all'Italia i "migranti servono, perché è un Paese in calo demografico". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il presidente di Illy caffè Andrea Illy. "Il tema dell'immigrazione - sottolinea - è un tema di difficile soluzione. Abbiamo un bacino di oltre 1,5 mld di persone che vivono in difficoltà alla ricerca di un futuro, persone che hanno difficoltà di tipo politico economico e climatiche. Si tratta di una massa di migranti inarrestabile"."Le uniche cose che si possono fare - aggiunge - sono di contenere il fenomeno e gestirlo al meglio, limitando il più possibile il flusso illegale, mentre quelli che arrivano come legali metterli a frutto perché l'Italia ne ha bisogno dal punto di vista demografico, in quanto siamo in calo demografico e solo gli immigrati possono invertire questa tendenza nefasta per l'economia in quanto ha riflessi sui consumi e sul gettito fiscale". Accanto agli aspetti economici per Illy vi sono anche considerazioni più generali. "La competitività di un Paese - spiega - dipende anche dalla sua diversità. Il fenomeno delle immigrazioni non è da demonizzare: i Paesi piè competitivi al mondo, come gli Usa, sono nati proprio dalle immigrazioni". "Il fenomeno, comunque - sottolinea ancora Illy - va gestito a livello europeo. Il fatto che l'Ue non abbia trovato ancora un accordo per delle politiche migratorie e nemmeno per una organizzazione della gestione del fenomeno è un problema che ci lascia un po' soli"

MANOVRA - Le misure contenute nella manovra e che secondo l'esecutivo produrranno una significativa crescita del Pil non convincono Andrea Illy che nell'intervista all'Adnkronos parla di "incertezza e sfiducia" di chi dovrebbe investire. "Il governo - afferma - è convinto che in particolare gli investimenti pubblici e gli effetti moltiplicatori della spesa del reddito di cittadinanza produrranno una crescita economica importante. In realtà per il momento si osserva una incertezza e una sfiducia di chi fa gli investimenti, sia investimenti stranieri in Italia che gli imprenditori stessi". Il punto è che, ad avviso di Illy, manovre di tipo sociale, come quelle messe in atto dal governo con il reddito di cittadinanza e l'intervento sulle pensioni "seppure necessarie" "hanno bisogno di coperture adeguate". "Il governo - sottolinea - sta cercando di mettere in atto manovre di tipo sociale che sono necessarie perché c'è un disagio sociale. E' un problema non solo dell'Italia ma globale, che deriva essenzialmente dalla non crescita dei salari e una prospettiva del futuro troppo incerta per i cittadini. Il fatto di affrontare questo tema con delle manovre sociali è corretto ma è fondamentate avere le coperture. Se si aumenta la spesa sociale occorrono coperture economiche che in Italia non possono venire che da una maggiore crescita. L'Italia - rimarca - per aumentare la spesa non ha altri margini di manovra che aumentare la crescita del Pil".

PENSIONI - Ogni intervento sulle pensioni "deve tener conto della sostenibilità sul lungo periodo" sottolinea il presidente di Illy caffè. "Ci deve essere - spiega - un equilibrio tra le entrate e le uscite altrimenti le pensioni peseranno sempre di più sui conti dello stato e dunque sulle tasse e sulla capacità di crescita del Paese". Per Illy "è naturale che una riforma delle pensioni deve tener conto della sostenibilità finanziaria nel lungo periodo perché la popolazione continua ad invecchiare: ogni 10 anni la speranza di vita continua ad aumentare di 2 anni e mezzo, un dato significativo di cui tener conto".

REDDITO CITTADINANZA - Evitare che il reddito di cittadinanza "incentivi la disoccupazione" e vada ai "furbi" sottolinea Andrea Illy nell'intervista all'Adnkronos. "Relativamente al reddito -spiega - occorre stare attenti che non diventi un incentivo alla disoccupazione o peggio ancora un incentivo al lavoro nero". Per Illy quindi la misura deve andare "a coloro che non possono fare altrimenti per un periodo limitato di tempo e non ad ingrossare le file piuttosto numerose dei furbi che abbiamo in questo Paese".

'ITALIA FELIX' - Italia Felix è un libro dedicato alle potenzialità del nostro Paese. Nato da una conversazione del presidente di Illy caffè e Fondazione Altagamma Andrea Illy con Francesco Antonioli, nelle librerie da ottobre scorso, il libro cerca di rispondere alla domanda 'Che cosa manca all'Italia per essere il Paese più felice del mondo?'. Andrea Illy, ambasciatore del Made in Italy non fa sconti nel ragionare attorno all'Italia: fucina di talenti, ma anche patria di furbi. "Italia Felix - racconta Illy all'Adnkronos - è stato scritto prima delle elezioni del 4 di marzo. E' un libro che cerca di spiegare come mai l'Italia è solo al 46esimo posto nella classifica dei Paesi per felicità. Invece di essere ai primissimi posti poiché abbiamo tutte le meraviglie che contribuiscono alla felicità delle persone. Quindi nel libro si fa una sorta di disamina anche attraverso il cannocchiale della Fondazione Altagamma che presiedo e che si occupa di tutti i settori del made in Italy: dall'industria culturale e creativa, alla moda e il design. Insomma uno spaccato del meglio dell'Italia". Per Illy, se siamo poco felici è perché siamo causa dei nostri mali. "Nel libro - spiega - si indicano tutte le possibilità che abbiamo e si indicano anche i problemi: sia quelli percepiti e che non sono reali per i quali sarebbe bene avere una consapevolezza diversa. Poi i problemi che esistono e che sono risolvibili con senso di responsabilità e gioco di squadra, grazie alle enormi risorse del Paese. Infine i problemi che rimangono e che sono pochi e non risolvibili per i quali occorre farsene una ragione perché - conclude - il mondo non è perfetto e non è possibile avere tutto".

da Adnkronos