Sicilia, La guerra dei pastori e degli allevatori
- di Redazione Il Solidale
- 24 feb 2019
- CRONACA
Mentre continua la trattativa tra il Governo e i rappresentanti dei pastori sardi, la protesta arriva in Sicilia. Scendono per le strade i pastori e gli allevatori siciliani con due manifestazione: la prima venerdì mattina con concentrazione lungo la statale 624 Palermo-Sciacca organizzata dai pastori trapanesi con i collegi delle province di Palermo e Agrigento, la seconda per domenica organizzata dall’Unione degli Allevatori di Sicilia a Troina.
Intanto, sale la tensione tra pastori e Governo nazionale sul prezzo del latte ovino, dopo il rifiuto dei pastori sardi dell’ ultima proposta al tavolo nazionale di filiera sul pecorino, convocato al Viminale, che prevedeva il prezzo di 70 centesimi al litro, con l’auspicio che con il ritiro delle forme in eccedenza entro tre, quattro mesi il listino si alzi a un euro. Il prezzo però non soddisfa ancora i lavoratori che stanno esprimendo rimostranze.
Non solo di prezzo del latte si è parlato nell’incontro organizzato a palazzo d’Orleans dal presidente della Regione Nello Musumeci, alla presenza degli assessori all’Agricoltura Edy Bandiera e alla Salute Ruggero Razza e con i rispettivi dirigenti generali Carmelo Frittitta e Maria Letizia Di Liberti. I rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, l’Unione allevatori siciliani e Associazione italiana allevatori hanno avuto la possibilità di mettere in risalto tutte le criticità di un settore che, oggi più che mai, è messo a dura prova da una concorrenza straniera che gode, tra le altre cose, di benefici fiscali che hanno un effetto devastante per le produzioni siciliane: basti pensare che la tassazione in Romania è del 7 per cento, mentre in Italia raggiunge il 67 per cento.
Un appello che, in questo senso, il governatore ha rivolto ai 400 caseifici dell’Isola. «Un bel capitale», l’ha definito Musumeci sollecitando l’avvio di una stretta collaborazione «in un meccanismo che assicuri una rigorosa vigilanza sul rispetto delle regole da parte di tutti, escluda chi non si attiene ai patti e che a tutti porti benefici».
Redazione