E' stato ospite della cooperativa San Francesco. Darboe era arrivato in Italia da migrante, minorenne, e non accompagnato dai genitori. Una categoria a cui l'ordinamento italiano offre massima tutela. E' arrivato tramite lo Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), il progetto del Ministero dell'Interno che prevedeva la ripartizione dei migranti, attribuendone un certo numero a ogni comune italiano, con ripartizione proporzionale di fondi, per favorirne il percorso scolastico, e l'integrazione.
Darboe era il più bravo, e la voce si è sparsa presto: è stato segnalato alla Roma, che ha chiesto di averlo in prova. Da agosto 2017 è a Trigoria, si è allenato con l'Under 17, la Primavera e spesso anche con la prima squadra. E ora può sognare di tornarci.
Dopo un anno e mezzo Ebrima Darboe è pronto a giocare con la Primavera: gambiano, classe 2001, è stato tesserato ufficialmente il 10 gennaio, dalla Associazione Sportiva Dilettantistica Young Rieti. Mancava il visto di esecutività al trasferimento, è arrivato pure quello: potrebbe essere convocato già per la gara di domani, il quarto di Coppa Italia con l'Atalanta. Ovvero la squadra che ha ingaggiato per la Primavera e lanciato in serie A (con ottimi riscontri, anche se quest'anno non ha ancora segnato) il suo connazionale Musa Barrow, a cui Darboe veniva paragonato quando giocava a Rieti, da attaccante: alla Roma lo considerano più un centrocampista, anche se con spiccate doti offensive. Ma se anche la prima volta da giocatore dovesse slittare, non sarebbe un grande problema: ci sono state più attese che partite, nella sua giovane carriera, rallentata da lungaggini burocratiche che però erano nel suo interesse, e di quelli come lui.
Redazione