Raddusa, tutto pronto per la festa "Grano"
- di Redazione Il Solidale
- 6 set 2015
Raddusa. La città si appresta a celebrare la ventunesima edizione della festa che la popolazione di questo piccolo centro agricolo dedica al “Grano” prodotto principale della sua terra. Quella riservata al “Grano” è una festa che i raddusani tutti vivono intensamente; essa non è soltanto la rievocazione storica di qualcosa che non c’è più, ma una manifestazione vera in cui la gente si riconosce rivedendo il proprio passato.
Dall’11 al 13 settembre prossimo, tra convegni, dibattiti, musica, mostre, sfilate e degustazione dei prodotti tipici locali, in uno straordinario intreccio di cultura, folklore e tradizione, per tre giorni il paese diventa teatro di svariate manifestazioni che richiamano una gran folla di turisti proveniente da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero. Il clou della festa è rappresentato, come sempre,dalla ricostruzione storica dell’antica “pisatura del grano”, con la girandole dei cavalli che pestano i covoni per favorire la fuoruscita del chicco di grano dal suo guscio. Ecco, la “pisatura del grano” rappresenta il punto cruciale della festa e sarà effettuata, come da sempre, nel primo pomeriggio dell’ultimo giorno, tra canti e balli propiziatori a cui partecipano la solita marea di persone che assiste alla manifestazione. E’ un tuffo nel passato, fortemente presente nella memoria degli anziani ma tanto sconosciuto dai giovani di oggi, molto denso di insegnamenti di vita e di curiosità poiché vengono ricordati i miti, le usanze ed i costumi di quella civiltà contadina che ormai non esiste più ma della quale siamo tutti figli legittimi. Osservando il vasto programma della festa si deduce che saranno tre giorni intensi di manifestazioni colmi di significati. La “pisatura del grano”, la “mbastata dò pani” la riproduzione delle antiche “putìe” e la riscoperta degli antichi “sapori” come: il pane condito, la pasta di San Giuseppe e la cuccia di Santa Lucia, rievocheranno sensazioni particolari e susciteranno emozioni da tempo sopite. Nella fotografia del fotoamatore Santo Pellegrino la rappresentazione storica dell’antica “pisatura del grano” in una delle passate edizioni della festa. Francesco Grassia