Raddusa, “Coro dei Ladanti”, intoneranno le "Ladate" nel giorno del Venerdì Santo

  • di Redazione Il Solidale
  • 16 apr 2019
  • CULTURA

Raddusa, “Coro dei Ladanti”, intoneranno le "Ladate" nel giorno del Venerdì Santo

Tra fede e tradizioni a Raddusa vengono riproposti ogni anno, e sempre con la stessa intensità, i numerosi riti secolari della Santa Pasqua che iniziano, con la “Lavanda dei Piedi” del Giovedì Santo, e che suscitano stupore e curiosità in tutte le persone che ne seguono gli avvenimenti. Nella città del grano la Pasqua è la festa più ricca di significati simbolici con riti che si ripetono puntualmente secondo una tradizione ormai secolare. Nelle varie rievocazioni pasquali i sacro e il profano si intrecciano con i dettami religiosi e danno vita agli innumerevoli e suggestivi rituali che affondano le loro vecchie radici nella più autentica cultura popolare. Il giorno che più degli altri offre un momento di particolare misticismo è, senza ombra di dubbio, quello del Venerdì Santo, giorno in cui la Passione raggiunge il culmine con la Crocefissione di Cristo accompagnata dagli struggenti “Lamenti” eseguiti dal “Coro dei Ladanti” tradizionalmente composto da un ristretto numero di persone che intonano “Lamenti” incomprensibili ma pieni significato e di emozionante religiosità popolare.

Da quest’anno il “Coro dei Ladanti” è stato integrato con l’ingresso di altri giovani cantori che sono entrati in sostituzione dei più anziani componenti ritiratisi dall’impegno per avanzati limiti di età. A ricomporre il gruppo, che già da alcuni anni era ridotto ai minimi termini, in quanto a numero di persone, ci hanno pensato, già nelle edizione scorsa, i giovani Santo Pellegrino, Francesco Oliveri e Francesco Lo Re i quali, allo scopo di mantenere viva una tradizione ormai secolare, hanno chiamato altri giovani e, con essi, hanno formato la nuova squadra dei “Ladanti” che Venerdì Santo intonerà le “Ladate” dietro la bara del Cristo Morto, per l’intera durata della processione, sulle cui note tutta la gente in cammino trattiene il respiro per non disturbare il raccoglimento generale. Una sincera nota di merito va a tutti i giovani che compongono la nuova formazione del “Coro” che quest’anno ha adottato una nuova divisa rigorosamente nera in segno di lutto per la morte di Gesù Cristo.

Il coro oltreché da Santo Pellegrino, Francesco Oliveri e Francesco Lo Re che, con Michele Pistorio, rappresentano la 1^ e la 2^ voce, è costituito da: Vincenzo Grasso, Calogero Di Marco, Filippo Ciccia, Salvatore Stella, Gaetano Rizzo, Salvatore Ciccia, Giuseppe Simonte, Andrea Giustra, Alfio Cariola. Nella foto di Santo Pellegrino il Parroco Don Pietro Mannuca con alcuni giovani componenti del “Coro dei Ladanti” con la nuova divisa che farà il suo esordio nel giorno del Venerdì Santo ormai prossimo.

Francesco Grassia