Elezioni Europee , Europei alle urne

  • di Redazione Il Solidale
  • 18 apr 2019
  • CRONACA

Elezioni Europee , Europei alle urne

Il prossimo 26 maggio, i romeni, i polacchi e i cittadini degli altri Stati dell’Ue che vivono in Italia potranno andare alle urne insieme agli italiani: la legge garantisce loro, a determinate condizioni, l’elettorato attivo e passivo per il rinnovo del Parlamento europeo e delle amministrazioni dei Comuni nei quali risiedono ai sensi del Decreto Legge del 24 giugno 1994 n. 408 “Disposizioni urgenti in materia di elezione al parlamento europeo”.

Per le elezioni europee difatti i cittadini Ue residenti in Italia che andranno a votare avranno due possibilità: eleggere i rappresentanti del loro Paese al Parlamento Europeo oppure eleggere i rappresentanti dell’Italia. Una scelta esclude l’altra e le procedure sono diverse. Nel primo caso, devono votare presso i seggi allestiti in Italia dai consolati del proprio Paese, nel secondo, invece, votano negli stessi seggi utilizzati dagli italiani, ma per farlo devono essersi prima iscritti a una lista elettorale aggiunta. 

Questo sarà possibile se preventivamente è stata effettuata la domanda di iscrizione che era prevista con data ultima di consultazione il 25 febbraio u.s.

La domanda in questione per essere ritenuta valida ai fini elettorali deve contenere: la volontà di esercitare esclusivamente in Italia il diritto di voto; la cittadinanza; l'indirizzo nel comune di residenza e nello Stato di origine; il possesso della capacità elettorale nello Stato di origine; l'assenza di un provvedimento giudiziario, penale o civile, a carico, che comporti per lo Stato di origine la perdita dell'elettorato attivo.

Il Comune di residenza pertanto rilascia la tessera elettorale con l’assegnazione del seggio e si resta iscritti nella lista aggiunta fino a quando non si chiede la cancellazione o non si viene cancellati d’ufficio (per esempio, perché si cambia Comune di residenza), quindi non è necessario presentare altre domande per le consultazioni successive. I cittadini comunitari possono anche candidarsi come rappresentanti dell’Italia al Parlamento Europeo, purché, alla presentazione delle liste, dichiarino di non candidarsi in altri Stati dell’Ue e di non aver perso l’elettorato passivo in patria.

Come Movimento a servizio anche dei tanti cittadini europei che si rivolgono ai nostri servizi non solo sentiamo il dovere di informare le comunità straniere della UE sulle procedure per il diritto al voto, ma allo stesso tempo rivolgiamo loro l’importante appello in vista dell’appuntamento del 26 maggio perché attraverso la scelta elettorale condivisa per un’Europa del fare e consapevole si possa assieme guardare ad una nuova stagione di democrazia e integrazione sociale ed economica.

Redazione