"IL SIGNORE CREA", progetto per la costruzione per un Centro d’accoglienza per malati mentali, San Giuseppe” in Burkina Faso

  • di Redazione Il Solidale
  • 1 mag 2019
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"IL SIGNORE CREA", progetto per la costruzione per un Centro d’accoglienza per malati mentali, San Giuseppe” in Burkina Faso

L'iniziativa nasce con l'intento di dare vita a un gemellaggio tra la Diocesi di Caltagirone e la Diocesi di Tenkodogo in Burkina faso. 

 

IL SIGNORE CREA”, nato da un'idea della Diocesi di Caltagirone grazie alla visita di S. E. Mons. Prosper Kontiebo, Vescovo di Tenkodogo in Burkina Faso, è un progetto denomimato “Centro d’accoglienza malati mentali, San Giuseppe”, ha lo scopo di costruire una struttura per malati mentali per dare un segnale forte a tutta la popolazione, sia a livello diocesano che nazionale. Sarebbe il primo centro di accoglienza e cura per questo tipo di infermità realizzato in Burkina Faso, per spingere l’intera comunità Burkinabé a non abbandonare questi uomini e donne, che meritano attenzioni e cure, e a modificare il modo di concepire queste infermità, riscoprendo il valore della vera fraternità, della solidarietà e dell’amore da donare a chi è meno fortunato. Lo scopo è quello di accogliere quanti sono stati lasciati soli e senza un tetto, cercando di curare le loro infermità e nel contempo provando a farli sentire utili per sé e per la società.

         

Il referente della Diocesi di Caltagirone è il seminarista Antonio Zimbone, che da due mesi svolge un’esperienza missionaria in Burkina Faso, nella Diocesi di Tenkodogo, dopo aver concluso l'iter di studi di teologia per arricchire il "bagaglio" che servirà in vista alla vita sacerdotale. Inoltre, ha ricevuto la nomina come Delegato dal Vescovo Diocesano mons. Prosper Kontiebo, per la realizzazione, la ricerca e lo sviluppo di progetti atti alla crescita umana, sanitaria e culturale della Diocesi. Il seminarista Zimbone ha avanzato una richiesta di solidarietà ai fedeli della diocesi di Caltagirone, in particolare alla comunità di Mineo con le tre parrocchie presenti e quella di Mirabella Imbaccari guidate da Padre Marco Casella, che si è messo a disposizione nel poter trovare aiuti concreti per sostenere il progetto curato da Antonello Zimbone, attraverso la ricerca di sponsorizzazioni nelle aziende del territorio calatino, affinché possa essere d'aiuto per poter costruire il primo centro d'accoglienza per malati mentali in Burkina Faso.

       

Al momento, il centro accoglie fino a 32 pazienti, con due dormitori e una struttura adibita momentaneamente a magazzino, dispensa dei viveri e farmacia. Attualmente sono presenti 14 pazienti, otto donne e sei uomini. Da una stima fatta si pensa che nel territorio siano presenti circa 80 infermi, che dovrebbero essere accolti nel centro. Nel territorio sono presenti soggenti affetti da schizofrenia, ritardi mentali congeniti e allucinazioni allo stadio cronico. 

La Diocesi di Tenkodogo

Nata soltanto nel 2012 - è stata eretta da Papa Benedetto XVI, che ha contestualmente nominato primo Vescovo della neonata Diocesi il Rev. Prosper Kontiebo, sacerdote camilliano, appartenente alla Provincia Camilliana del Burkina Faso.  La diocesi si estende per 10.047 km2 , confina con l’Arcidiocesi di Koupéla, con la Diocesi di Manga, con la Diocesi di Fada e di Dapaong (Togo) e per ultima, con la Diocesi di NavraongoBoangatenga (Ghana). La diocesi abbraccia territorialmente due province, Boungou e Koulpélogo, comprende 4 comuni urbani - Bittou, Garango, Ouargaye e Tenkodogo - 17 comuni rurali e 504 villaggi.  La densità della popolazione è intorno a 51 abitanti per km2.  All’inizio la diocesi è partita da zero, mancando anche di una Curia vescovile e tutti i locali funzionali alle attività pastorali.

Nel mese scorso, sei persone, tra cui cinque insegnanti, sono stati uccisi a Maitaougou, una cittadina nella provincia di Koulpelogo, nella regione orientale.  A metà marzo, padre Joel Yougbaré, parroco di Djibo, nel nord del Paese, è stato rapito da uomini armati. Il suo corpo è stato trovato vicino a Djibo, secondo gli abitanti della città, anche se la Chiesa cattolica locale non ha confermato. A febbraio, padre Cesar Fernandez, un missionario salesiano spagnolo, è stato ucciso in un attacco armato attribuito agli jihadisti a Nohao, nel Burkina Faso centro-orientale. Nel maggio 2018, il catechista Mathieu Sawadogo e sua moglie furono rapiti ad Arbinda e rilasciati il 14 settembre. Prima di loro, anche Pierre Boena, parroco della chiesa protestante di Belhouro, era stato rapito e rilasciato, nel giugno 2018.
Anche diversi imam sono stati assassinati dai jihadisti nel nord. Secondo fonti di sicurezza, erano considerati "non abbastanza radicali", oppure erano "accusati di collaborare con le autorità".

"Non è umanamente possibile far vivere uomini, donne e bambini in condizioni a dir poco inumane, senza un tetto, senza vestiti, senza cibo e senza cure o aiuti sanitari appositi". Il progetto - afferma Antonello Zimbone"-  che sta particolarmente a cuore al Vescovo, ai presbiteri ed ai fedeli della Diocesi: la costruzione una struttura dedicata ad accogliere i tanti infermi mentali che costituiscono la parte più povera del popolo Burkinabé. Come lo stesso Vescovo mons. Prosper ha tante volte ribadito «questi fratelli vivono una situazione al limite della disumanità», proprio perché vengono abbandonati da tutti, a partire dalle famiglie, per via della cultura del luogo: queste infermità sono giudicate vere e proprie maledizioni,  e questi uomini e donne sono considerati vittime di spiriti impuri". 

Per sostenere questo progetto: zimbone.antonio@gmail.com

Francesco Bunetto