Migranti, sbarchi a Lampedusa e Agrigento

  • di Redazione Il Solidale
  • 2 mag 2019
  • CRONACA

Migranti, sbarchi a Lampedusa e Agrigento

Non si fermano, dunque, gli sbarchi in Sicilia. Nuovi sbarchi sulla spiaggia della Guitgia, è approdata una piccola imbarcazione con a bordo 20 migranti, 15 uomini e cinque donne. Questo di Lampedusa segue di poche ore l'approdo di una trentina di persone arrivate nella notte tra lunedì e martedì a Siculiana, nell'Agrigentino.  

Caritas ha sostituito lo stato Intanto sul tema dell’accoglienza parla il vescovo di Vittorio Veneto e Presidente della Caritas Italiana, Monsignor  Corrado Pizziolo. Una risposta alle parole del ministro dell’interno Salvini che ha definito la Caritas una 'mangiatoia'. "Non vale la pena di raccogliere le provocazioni.  

Ricordo – sottolinea Monsignor Pizziolo - che la Caritas ha svolto un ruolo di supplenza nella gestione di un problema dello Stato. Per anni i prefetti ci hanno supplicato di aiutarli, accogliendo migliaia di profughi. Ora questa supplenza non la facciamo più, perché non vogliamo essere strumentalizzati da chi poi agisce e parla nei modi citati". 

"Ci sono situazioni - prosegue Pizziolo - in cui la Caritas non può più aiutare lo stato. Il dramma è che poi chi ci rimette non sono oggetti o pacchi postali, ma persone. Il governo considera i migranti un fastidio, li tratta prendendo le distanze, taglia servizi fondamentali, per l'integrazione e non solo. Tanti profughi hanno visto torturare e uccidere connazionali in fuga come loro, quando non addirittura parenti, quindi per superare un trauma simile hanno bisogno di supporto psicologico, oggi non più garantito. Lo stato organizza l'accoglienza - sottolinea - come fosse una sorta di servizio militare". 

Infine, sull'obiettivo di fermare le migrazioni, il Presidente della Caritas ribadisce che "non si potrà mai bloccare  qualsiasi ingresso. Se non per mare, i migranti arrivano per altre vie. Partendo dal presupposto che le migrazioni non le ha inventate la Caritas, sono un fenomeno più grande di lei e anche del governo. La soluzione è duplice -conclude - pazienza e dialogo". 

Redazione