Raddusa, presentazione della mostra ai migranti dello Sprar

  • di Redazione Il Solidale
  • 10 mag 2019
  • CULTURA

Raddusa, presentazione della mostra ai migranti dello Sprar

La mostra fotografica “Divisione Fantasma”, allestita nella sala principale del Centro Polifunzionale “Papa Giovanni Paolo II°”, con la quale viene rispolverata la “Battaglia di Gela”, una delle prime fasi della storica Operazione Husky, svoltasi dal 10 al 12 luglio del 1943, nel corso della quale si affrontarono gli americani della 1^ Divisione Fanteria, guidati dal Generale Allen, e le truppe dell’Asse, costituite dalla 6^ Armata della italo-tedesca “Divisione Livorno” rispettivamente guidate dal Generale Domenico Chirieleison e dal tedesco Hermann Goering, è stata presentata, ieri l’altro, ad un gruppo di giovani migranti ospiti dello Sprar di Raddusa (Centro di Seconda Accoglienza) che sono intervenuti accompagnati da alcuni operatori e dai coordinatori responsabili.

La mostra, che chiuderà i battenti il 19 maggio prossimo, è stata ideata, realizzata e curata dai noti fotografi Rosario Vicino e Tiziana Gatto con il sostegno dell’Associazione Historica XX° Secolo Sud Italia. Alla rappresentazione , organizzata dal Comune di Raddusa, presieduto dal sindaco prof. Giovanni Allegra, che nell’occasione è stato rappresentato dall’Assessore dott.ssa Carmela Pagana, ha fatto seguito la presentazione degli ospiti relatori effettuata dalla responsabile della Biblioteca Comunale, sig.ra Anna Di Leonforte.

A relazionare sulla storica “Battaglia di Gela” sono stati i proff. Fabrizio Francaviglia e Manuel Luciano Santoro, dirigenti dell’Associazione Historica XX° Secolo per il Sud Italia che, con l’aiuto di un filmato, hanno illustrato dettagliatamente gli avvenimenti accaduti in quell’ormai lontana “Battaglia di Gela” nel corso della quale persero la vita ben 197 giovanissimi soldati italiani immolatisi per opporre la più strenua resistenza alle truppe Statunitensi, sbarcate il giorno precedente sulle coste siciliane, che insistono tra la Punta Due Rocche e la Punta Zafaglione, in prossimità di Gela. Le 41 fotografie esposte sono state attentamente osservate dai giovani migranti i quali alla conclusione dei lavori hanno dato vita ad un dibattito molto interessante. Nella fotografia vediamo alcuni migranti con i loro rispettivi accompagnatori all’interno del Centro Polifunzionale nella cui sala principale è esposta la mostra.

Francesco Grassia