"Una donna invincibile è una donna coraggiosa"
- di Redazione Il Solidale
- 8 set 2015
- OPINIONI
Mineo. Stefania Noce, Omayma Bengholau e Cezara Musteata: tre donne diverse, tre nazionalità differenti e tre storie legate dallo stesso filo conduttore in quanto vittime della follia umana che non conosce razza e religione.
Non abbiamo udite le loro urla, mentre chi avrebbe dovuto proteggerle le uccideva.
Bruta violenza, orrore e paura tra le mura domestiche, quelle stesse mura, dove si è condiviso il clima caldo e affettuoso della famiglia,poi divenute scenario di una delle atrocità più abominevoli che un uomo, possa compiere.
Ancora più abominevole se a compierle è il loro uomo, colui che, invece di accoglierle con un bacio o una carezza, le ha accolte con un bastone, come nel caso di Omayma.
Stefania e Cezara invece una colpa l'avevano: quello di aver scelto.
Avevano scelto la LIBERTA', ma il prezzo pagato è stato troppo alto: la loro VITA.
Le vittime di violenza crescono in maniera esponenziale ogni anno e non tutte vengono uccise. Di molte non si parla perché la paura impedisce di compiere gesti coraggiosi: quello di dire NO, di non piegare la testa ai sorprusi, di farsi valere, di dimostrare al mondo che la superiorità non conosce sesso.
Il dialogo è l'arma più potente affinché ognuno di loro sappia che non è sola a vivere questa realtà cruda e meschina, ma nulla è perduto finché si avrà il coraggio di parlare, di urlare al mondo intero quello che si subisce.
Le storie di queste donne, così diverse, ma in fondo uguali, possano essere motivo di riflessione. Le qualità che una donna possiede sono già immense per natura e se a queste aggiungiamo anche il coraggio ne uscirà fuori un essere invincibile. Rosita Cristofalo