Raddusa, Festa del grano:"A mietitura e pisatura", nel passato c'è sempre il futuro
- di Redazione Il Solidale
- 5 giu 2019
- CULTURA
Un quarto di secolo è quasi passato ed è come se lo storico inizio della Festa del Grano” fosse avvenuto ieri. Venticinque saranno infatti le edizioni della popolare festa che sarà celebrata dal 6 all’8 settembre prossimo. Anche in questa prossima 25^ edizione il format resta lo stesso; si sviluppa come un racconto dei metodi e dei sistemi, nonché degli usi e dei costumi della cultura contadina di un tempo oggi radicalmente cambiata. Dal Venerdì fino 6 fino a Domenica 8 settembre si rinnovano quelle tradizioni che un tempo scandivano i principali eventi produttivi del grano. Con le sue numerose manifestazioni culturali, folkloristiche e ricreative, la Festa del Grano, che ha proiettato l’immagine di Raddusa oltre i confini nazionali, ogni anno fa rivivere, in un’atmosfera particolare, la sensazione di un salto indietro nel tempo riproponendo le scene della vita agreste degli anni cinquanta del secolo scorso. E la festa è praticamente cominciata con la celebrazione della “mietitura” del grano che servirà giorno 8 settembre per la manifestazione dell’antica “pisatura” del grano.
La mietitura è avvenuta nei giorni scorsi ad opera dei soliti personaggi che, di anno in anno, si prestano all’esercizio di tale opera. Quest’anno la squadra addetta alla mietitura, composta, come al solito, da sei “falciatori” e da un raccoglitore di “iermiti”, ha dovuto lavorare un’intera giornata per mietere il quantitativo di grano necessario. L’opera è stata seguita da un cast di fotografi, intervenuti da ogni parte dell’Isola, che hanno dato risalto e lustro alla manifestazione. Alla conclusione dei lavori il grano raccolto e confezionato in “gregne” è stato trasportato in un apposito capannone da dove sarà tirato fuori nella tarda mattinata dell’8 settembre quando sarà allestita l’aia per l’esercizio dell’antica “pisatura” con la girandola dei cavalli che pesteranno i covoni per la fuoruscita del grano.
La “pisatura”, che rappresenta il clou della festa, si svolgerà nel pomeriggio dell’8 settembre e, come sempre, sarà seguita dalla solita marea di persone che, disposte attorno all’aia, parteciperanno ai balli ed ai canti tradizionali guidati dai cantori del gruppo folkloristico “La Spiga” di Raddusa Nella fotografia di Santo Pellegrino la squadra dei “mietitori” di quest’anno.
Francesco Grassia