OMAGGIO AL GRANDE MAESTRO "ANDREA CALOGERO CAMILLERI", SIMBOLO DI UNA SICILIA FORTE ED ARCAICA
- di Redazione Il Solidale
- 28 lug 2019
- CULTURA
Il 17 luglio 2019 rimarrà nel cuore di molti lettori il giorno del saluto al “Maestro” Andrea Calogero Camilleri, simbolo di una Sicilia forte ed arcaica, con i suoi difetti e con i suoi immensi pregi che l’autore appena comparso ha saputo esaltare in maniera eccellente. Ciò è stato possibile grazie al suo linguaggio: un siciliano che... per sua stessa affermazione, non è un siciliano puro, un dialetto o meglio una lingua... che è entrato nel cuore degli italiani. Una lunga vita la sua, ben 93 anni, passando per l’epoca fascista fino agli anni duemila. Nel primo dopoguerra vive ad Enna, in due stanzette senza riscaldamento: qui, attirato dal tepore, frequenta assiduamente la biblioteca comunale ed è in quella biblioteca che si forma come scrittore. Il fenomeno Camilleri inizia nel 1995 con la pubblicazione de “Il birraio di Preston”, anno in cui il Maestro compie 75 anni. Da quel momento inizia ad entrare nelle case degli italiani e grazie all’immenso successo della saga de “Il commissario Montalbano” per Camilleri non esistono più confini. I suoi libri sono tradotti in più di cento lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, irlandese, russo, polacco, greco, norvegese, ungherese, giapponese, ebraico e croato, ecc. Insomma, questa volta la Sicilia di Camilleri e di Montalbano abbatte i confini e gli stereotipi in modo così prorompente che lascia anche noi siciliani stessi senza fiato, descrivendo una Sicilia che entra dentro l’anima e non ti lascia fino all’ultima pagina. Schierato con gli ultimi e sempre coerente con se stesso, Camilleri non ha mai risparmiato critiche verso la classe politica, nemmeno verso se stesso, in riferimento all’adesione al partito fascista in epoca giovanile, coraggio e fermezza che ha portato con se fino all’ultimo momento di coscienza. Dalla sua scomparsa, per tutti coloro che lo amano, sarà difficile immaginare lo scorrere del tempo senza l’attesa di un suo nuovo lavoro, sebbene ci saranno uscite postume, per noi che abbiamo soddisfatto la nostra sete di cultura e di lettura con la scomparsa del Maestro mancherà una fonte, una fonte capace di dissetarti con un’acqua freschissima anche nel deserto che oggi abbiamo intorno. Grazie Maestro per il bene, la forza e il coraggio che ci hai dato in ogni tuo verso.
Fabio Granata