Salvini contestato a Catania, come a Policoro, Soverato e Peschici

  • di Redazione Il Solidale
  • 11 ago 2019
  • CRONACA

Salvini contestato a Catania, come a Policoro, Soverato e Peschici

CATANIA - Contestato Matteo Salvini, oggi a Catania. Il Ministro dell’Interno, nel pomeriggio si trovava nel capoluogo etneo, per una tappa del suo giro elettorale denominata “Estate Italiana Tour”. In piazza Duomo, dove ha sede anche il Palazzo degli Elefanti, c’erano i sostenitori di Salvini, ma anche i suoi contestatori, tanto che ci sono stati momenti di tensione tra i due gruppi, opportunamente separati da un cordone delle forze dell’ordine. Nonostante ciò c'è stato qualche spintone tra i manifestanti contrapposti. E solo dopo alcuni minuti di tensione, il Ministro dell’Interno si è recato in Municipio, dove ad attenderlo c’era il sindaco della città metropolitana di Catania, Salvo Pogliese. I contestatori hanno fischiato ed urlato a Salvini, mostrando cartelli sui quali si leggevano parole e frasi di dissenso. Tra loro una signora stringeva in mano una bandiera con la Trinacria e lamentava il suo disappunto, sottolineando  che "per anni ci hanno denigrato e ora vengono a cercare i nostri voti". I contestatori di Salvini hanno intonato la famosa canzone partigiana “Bella ciao”. Nel contempo, i sostenitori e i simpatizzanti del vice premier leghista hanno cercato di tenere testa al gruppo contrapposto, fischiando e urlando, mostrando uno striscione dove era scritto “Catania identitaria”. Anche ieri, a Policoro, in provincia di Matera, prima di un suo comizio, Salvini è stato contestato con un lancio di acqua da una bottiglietta e non sono mancati gli insulti e i cori di 'Bella ciao'. Altre proteste con grida e fischi sonon state rivolte a Matteo Salvini, in occasione del suo comizio in programma a Soverato, in Calabria. Qui i manifestanti erano oltre un centinaio e alcuni di loro si sono avvicinati fin sotto il palco, ma sono fermati dalle forze dell'ordine che, in tenuta anti-sommossa, hanno dovuto creare un cordone di sicurezza, come è accaduto oggi pomeriggio a Catania, per tenere a distanza i contestatori, alcuni dei quali tenevano in mano bandiere del Movimento 5 Stelle. Che queste scene si stiano ripetendo sovente… con fazioni di cittadini italiani contrapposti, a favore o contro Matteo Salvini, fa proprio male! Non tanto per le proteste che possono essere fisiologiche in ambito politico, nel rispetto di una sana e normale dialettica, sinonimo di democrazia, ma per il modo con cui gli animi vengono accesi, tanto da finire col fargli cercare o sfiorare anche il contatto fisico. Forse sarebbe utile che Salvini non alimentasse alcun tipo di dissenso, soprattutto quando questo rischia di trasformarsi, seppur inconsapevolmente, in odio e si sa che alla fine -come è stato urlato ieri pomeriggio nel corso della contestazione catanese- “chi di odio ferisce, di odio perisce”. La politica non deve essere foriera di fazioni contrapposte e arroventate da comportamenti o da espressioni che invece di gettare acqua sul fuoco, infiammano gli animi della gente. Non dimentichiamo che l’indole dell’Italia e degli italiani è quella di non fomentare la cultura dell’odio e come si vede ci sono cittadini che non condividono affatto questo modo di fare e di dire, con altrettante proteste messe in atto in occasione degli eventi comiziatori di Salvini, come è accaduto peraltro due giorni fa a Peschici, nel Gargano, quando un gruppo di cittadini del posto assieme a diversi turisti napoletani e romani, dopo aver appreso dell'arrivo del vice premier leghista, lo hanno atteso mostrando cartelli di disapprovazione, fischiandolo durante il suo comizio e intonando l’ormai ricorrente “Bella ciao”.

                                                                                                            Salvo Cona