Belgio, 8 agosto 1956: un caltagironese tra le vittime di Marcinelle

  • di Redazione Il Solidale
  • 14 ago 2019
  • CRONACA

Belgio, 8 agosto 1956: un caltagironese tra le vittime di Marcinelle
CALTAGIRONE - Bandiere a mezz'asta, sul prospetto del municipio di Caltagirone, giovedì 8 agosto, in occasione della Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, nella ricorrenza della tragedia di Marcinelle (8 agosto 1956) morirono 136 minatori italiani (fra loro 5 siciliani tra cui Salvatore Piluso, nato a Caltagirone il 18 luglio del 1922) che erano emigrati per guadagnarsi un tozzo di pane. A disporlo, raccogliendo l'input della Prefettura di Catania, è stato il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo “per contribuire – spiega il primo cittadino – a celebrare una giornata dall'alto valore morale e civile, nel ricordo di un grande sacrificio umano che non risparmiò neppure la nostra città”. Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell'8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d'un incendio, causato dalla combustione d'olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. L'incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d'entrata d'aria principale, riempì di fumo tutto l'impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 immigrati italiani. Passate le prime ore di stupore, la mobilitazione fu generale. La Croce Rossa, i Vigili del fuoco, la Protezione civile, l'esercito e la polizia (ma anche semplici cittadini) unirono le loro forze. La notte del 22 agosto, alla profondità di 1035 m, svanirono le ultime speranze. Il giorno 8 agosto intanto la giustizia aveva avviato la sua inchiesta. Il 13 agosto furono sepolte le prime vittime. Il 25 agosto, il ministro dell'economia Jean Rey creò una commissione d'inchiesta, alla quale presero parte due ingegneri italiani, Caltagirone e Gallina del Corpo delle Miniere Italiane.