Paolo Ragusa (Mcl) su Zes in Sicilia: se Politica vuole, il Calatino può farcela
- di Redazione Il Solidale
- 22 ago 2019
- LAVORO
CATANIA - In provincia di Catania sono stati esclusi i 15 Comuni del comprensorio del Calatino-Sud Simeto dalla istituzione regionale di due Zone Ecomomiche Speciali. Lo si apprende leggendo la delibera 277 dell'8 agosto 2019 della Giunta regionale con la quale ha istituito due ZES (Zona Economica Speciale), quella occidentale e quella orientale, includendo in esse un totale di ben 5.188 ettari di territorio siciliano. Ciò e' avvenuto nonostante che dal territorio calatino si era levato un accorato appello alle varie istituzioni, quasi un s.os., con il quale era stato chiesto, anche attraverso il Comitato civico “Emergenza Calatino 2019”, di essere inclusi nella stessa delibera allo scopo di poter offrire una importante boccata di ossigeno e nuove opportunità di occupazione ai tanti disoccupati già vittime del soffocamento "dell'economia dell'accoglienza" che fino a "ieri" contribuiva fattivamente a reggere l'economia di questo vasto comprensorio. Tuttavia qualcosa si può fare ancora per “recuperare” ed aiutare la popolazione calatina, poiché ci sono altri 462 ettari da assegnare ad altri siti che potranno così beneficiare di importanti agevolazioni fiscali e contributive, rispondendo a uno specifico avviso pubblicato dalla Regione Siciliana, rivolto agli enti locali. E proprio questa potrebbe essere l'occasione utile per recuperare l'area industriale di Caltagirone e le aree artigianali degli altri Comuni del Calatino-Sud Simeto, a cominciare da quella di contrada Fondacaccio, nel territorio comunale di Mineo. Su quanto avvenuto e sta avvenendo interviene il vice presidente provinciale etneo del Movimento Cristiano Lavoratori, Paolo Ragusa, il quale sostiene che “a parte tutte le altre buone intenzioni, questo poteva… e speriamo ancora possa… rappresentare davvero il primo vero provvedimento compensativo del danno economico-occupazionale provocato al territorio calatino con l’espulsione di oltre cinquecento persone dal mercato del lavoro, a seguito della ormai nota chiusura del CARA di Mineo e del forte ridimensionamento dell'intero sistema di accoglienza del territorio… È chiaro che oggi –aggiunge Ragusa che è anche il presidente del Mcl di Mineo- per entrare ‘dalla porta di servizio’ bisognerà sottostare alle logiche del bando, rispettandone i criteri, quando invece tutti ci saremmo aspettati una corsia preferenziale per questo martoriato comprensorio! Quindi –prosegue Ragusa che assieme agli altri componenti del Mcl hanno manifestato il loro dissenso, così come si vede nella foto- facciamo appello a tutti i sindaci dei quindici Comuni del Calatino-Sud Simeto, affinché presentino le singole candidature, laddove ricorrano i presupposti previsti dall'avviso, entro il termine assegnato dalla Regione Siciliana che scadrà il prossimo otto settembre. E a tutti i Parlamentari regionali eletti in provincia di Catania, con particolare riferimento a quelli legati a questo comprensorio da vincoli di appartenenza geografica, fra l'altro sempre assai sensibili alle istanze locali, chiediamo il sostegno delle legittime rivendicazioni del territorio e delle sue popolazioni… Dopo un fiume di chiacchiere –conclude il vice presidente provinciale etneo del Movimento Cristiano Lavoratori- non è accettabile che alla prima occasione utile il Calatino venga abbandonato al proprio destino, di una ormai neanche tanto lenta e inesorabile estinzione!”. Salvo Cona