28 artisti per l'Estemporanea di Pittura “Usi, costumi e paesaggi di Raddusa”
- di Redazione Il Solidale
- 11 set 2019
- CULTURA
RADDUSA – Completati i rispettivi lavori i 28 artisti che hanno partecipato al concorso di Estemporanea di Pittura sugli “Usi, costumi e paesaggi di Raddusa”, svoltosi, per la 21^ volta, in occasione della 25^ edizione della Festa del Grano, hanno consegnato le opere agli organizzatori che le hanno esposte nella pinacoteca comunale per dare a quanti lo volessero la possibilità di osservarle e di ammirarne la bellezza. Le 23 opere realizzate dagli artisti resteranno esposte per tutta la settimana presso i locali del Centro Polifunzionale “Papa Giovanni Paolo II°”, nell’ampia sala della pinacoteca comunale fino a quando l’apposita giuria, presieduta dalla pittrice Pinella Insabella, coordinatrice dell’evento nonchè responsabile dell’organizzazione, non avrà redatto la graduatoria dei vincitori (3 + 1) che saranno premiati nella serata del 19 settembre prossimo prima dello spettacolo musicale che sancirà la conclusione della festa di San Giuseppe, patrono della città di Raddusa. Nel corso della settimana, in cui saranno esposte, le 23 opere presentate potranno essere osservate da quanti lo volessero ma negli orari stabiliti dal responsabile della pinacoteca. Ecco noi non possiamo che approvare la scelta del Comune di Raddusa che, per organizzare il concorso, ha puntato sulla concittadina Pinella Insabella, un’artista non “prestata” ma incondizionatamente “donata” alla pittura, che a questa professione dedica da sempre creatività e sano accanimento con la complicità di una formidabile passione. E, come partecipanti al concorso, Pinella Insabella ha selezionato i migliori artisti della zona che, nell’occasione hanno realizzato opere che sono dei veri e propri capolavori della pittura. Ad osservare ogni singolo quadro l’occhio umano s’inebria perchè dove la parola manca parla la pittura e l’uomo, non trovando le parole, può solo guardare ed ammirare il linguaggio semplice ma straordinariamente ineffabile della pittura.
Francesco Grassia