La "Wacky Races" si è corsa a Mazzarrone con auto "a propulsione umana"

  • di Redazione Il Solidale
  • 12 set 2019
  • SPORT

La "Wacky Races" si è corsa a Mazzarrone con auto "a propulsione umana"

MAZZARRONE - La "Wacky Races" di Caltagirone è stata pronta a tornare, più folle che mai. Lo ha fatto a Mazzarrone, domenica 8 settembre. Più che una gara è stata una festa e l'obiettivo principale è stato quello di partecipare. Ma se si riusciva a vincere, meglio ancora. Le “automobili” che si sono sfidate non avevano il motore… anche perchè non è previsto dal regolamento, e quindi si rivela inutile studiarsi i manuali di ingegneria meccanica, anche se qualche nozione di aerodinamica può tornare utile. C'è comunque sempre un traguardo da tagliare, quindi meno tempo si impiega a completare il percorso… tra curve, ostacoli e rampe di ogni genere… e meglio è. Ma è solo uno dei fattori di cui tiene solitamente conto l’apposita giuria che, come accade in ogni competizione, bisognerà stupirla soprattutto con la creatività. Insomma, in queste occasioni è necessario sia essere bravi tanto a ridere quanto a far ridere e divertire il pubblico.Ed è quello che è accaduto, la scorsa domenica, dalle ore 9 alle ore 16. “Erano presenti –come ci conferma Gialnluca Iurato, uno dei promotori della gara- ben dieci auto a ‘propulsione umana’… ovvero a spinta manuale”. Per bellezza ha vinto il team Nicastro di Caltagirone, la cui auto rappresentava una fedele riproduzione della famosa “Bugatti”. Il comitato organizzatore era composto da: padre Luciano Di Silvestro (parroco della parrocchia San Francesco di Paola di Caltagirone), Natale Vicino, Giacomo Alparone, Alessandro Scarciofalo e Gianluca Iurato. La manifestazione è stata realizzata grazie al sostegno della parrocchia “San Francesco di Paola” di Caltagirone, della “Wacky races Caltagirone”, con la collaborazione del team “Tischi Toschi” di Comiso e il patrocinio del Comune di Mazzarrone, guidato dal sindaco Giovanni Spata.                                                                                Salvo Cona