Anche per lo Sprar Vizzini Minori “Corrado Guzzanti” di Mineo è iniziata la scuola!
- di Redazione Il Solidale
- 22 set 2019
- SOCIALE
MINEO - Per ben 7.682.635 alunni, fra bambini e ragazzi è tornata a suonare di tutta Italia la campanella, per il nuovo anno scolastico 2019/2020. E la scuola è inziata anche per henry e Miguel, nostri ospiti, allo Sprar Vizzini Minori “Corrado Guzzanti” di Mineo. E cià accade grazie alla presenza nel Comune di Mineo delle preziose classi dell’Alberghiero che fa capo all’ IPSIA “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Caltagirone, si è presentata la possibilità di varcare la soglia di un istituto scolastico al nostro ospite Henry che, seppur già maggiorenne ha deciso di affrontare e con tanta emozione una strada impegnativa, ma che gli permetterà di realizzare il suo grande desiderio di diventare “chef”, così come lo desidera il nostro Miguel che da Mineo ha iniziato una nuova avventura da studente pendolare per recarsi a Caltagirone, presso la sede dell’Ipsia, dove sta frequentando il corso di studi che lo specializzerà in “meccanica”, perché il nostro Miguel… un giorno… sogna di fare il meccanico nell’aviazione. E’ la prima volta, da quando esiste il progetto nel nostro territorio, ovvero da quasi 6 anni, che ottenuta la licenza media (grazie alla presenza fondamentale del CPIA in quasi tutti i comuni d’Italia) si “interra” un piccolo “seme” per fare passi da “grandi” e alla stregua di milioni di studenti italiani. Il diritto all’istruzione scolastica dei minori stranieri arrivati in Italia legalmente (assieme ai genitori con permesso di soggiorno) o clandestinamente (assieme ad adulti privi di permesso ovvero giunti ‘non accompagnati’) è affermato dalla Costituzione della Repubblica Italiana e da diverse Convenzioni di diritto internazionale, come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia , diverse Direttiva CEE n.486/77, dal Patto internazionale sui diritti civili e politici , dal Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e da svariate norme dello Stato italiano. Ma la legge non basta, se non c’è lo sforzo degli Istituti e dei docenti a voler intendere i percorsi scolastici e di integrazione reciproca di tutti gli alunni non come un percorso che una minoranza deve fare per assomigliare e rendersi simile a una maggioranza, ma come processo di adattamento reciproco nella ricerca di una convivenza possibile. In questo la scuola potrà fare davvero la differenza, specie se si evita di negare che la nostra è una società multietnica storicamente e non solo nella nostra contemporaneità e stare al passo con i tempi significa trasformare la “classe” in una officina interculturale dove i ragazzi di tutte le età, attraverso lo stimolo della curiosità e della sete di conoscenza, potranno avere la preziosa opportunità di aprire la propria mente alla diversità e alla ricchezza che ne proviene. Con questo buono auspicio auguriamo a Henry e a Miguel un buon inizio di anno scolastico e che possa essere un ponte concreto verso l’inclusione sociale nel nostro Paese. Santina Lazzara