Il Museo Diocesano di Caltagirone e la "Cultura artistica in Sicilia tra Medioevo e Rinascimento"

  • di Redazione Il Solidale
  • 27 ott 2019
  • CULTURA

Il Museo Diocesano di Caltagirone e la "Cultura artistica in Sicilia tra Medioevo e Rinascimento"

CALTAGIRONE – Nel Salone vescovile del Museo Diocesano di Caltagirone si è svolto il convegno dal titolo “Corrispondenze e scambi tra il Mediterraneo e le Fiandre. La cultura artistica in Sicilia tra Medioevo e Rinascimento”. Il convegno rappresentava una delle tappe fondamentali dell’iniziativa ideata e realizzata dalla Diocesi di Caltagirone e dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania, su finanziamento anche dell’Assessorato dei Beni Culturali e I.S. della Regione Siciliana, in occasione del rientro a Caltagirone del Trono di Grazia, dipinto fiammingo (nella foto) di grande pregio attribuito a Vrancke van der Stockt appena restaurato dai Laboratori dei Musei Vaticani. L’iniziativa ha avuto inizio con la mostra Il Trono di Grazia. Il ritorno della tavola fiamminga a Caltagirone, inaugurata nelle sale del Museo Diocesano calatino il 13 giugno scorso. Adesso questo convegno è stata l’occasione per esaminare alcune vicende occorse nella complessa trama di relazioni culturali e artistiche che la Sicilia e l’Italia meridionale intrattennero con le Fiandre, con la Spagna e più in generale con l’Europa e l’Italia centro-settentrionale tra Tre e Quattrocento. Erano previsti gli interventi del vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, il Soprintendente dei  beni culturali e ambientali di Catania, Rosalba Panvini, e il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo. Hanno fatto da moderatori don Fabio Raimondi, direttore del Museo Diocesano e curatore dell’iniziativa, Benedetto Caruso, dirigente del Servizio architettonico e storico artistico della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, Francesco Failla, direttore dell’Archivio e Biblioteca diocesani di Caltagirone.  I relatori che si sono avvicendati durante il convegno, venerdì 25 ottobre, provengono da varie istituzioni museali (i Musei Vaticani, il Museo del Prado e il Museo Archeologico Nazionale di Madrid, i centri di studio e ricerca, le Università di Catania e di Torino e il Consejo Superior de Investigaciones Científicas spagnolo), dall’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana e dalle Soprintendenze di Catania, Messina e Cagliari. Al centro della giornata è stata inaugurata la mostra-studio, un’esposizione temporanea che segue la mostra principale e che consente al pubblico di ammirare, accanto al Trono di Grazia di Vrancke Van der Stockt, due opere di grande pregio provenienti da due centri molto vivaci nel XV secolo: la pala di San Pietro in cattedra e storie della sua vita del Tesoro di Santa Maria della Stella di Militello Val di Catania, variamente attribuita ad Antonello da Messina, a Pietro Ruzzolone, al Maestro della Croce di Piazza Armerina e in questa occasione rimessa in discussione, e il cofanetto franco-fiammingo del Tesoro della Cattedrale di Siracusa del quale sono state dibattute origini e caratteristiche nel corso del convegno. La mostra sarà visitabile presso il Museo Diocesano di Caltagirone sino al 10 gennaio 2020. Lo scopo di queste iniziative è divulgare al grande pubblico alcune opere molto rare presenti nella Sicilia sud-orientale e contribuire al dibattito scientifico sulla vivace civiltà figurativa in cui giungeva il capolavoro fiammingo.                                                                                                                                                    Salvo Cona