L'ictus si può fronteggiare con la "trombolisi", in Neurologia, all'ospedale "Umberto I" di Enna.

  • di Redazione Il Solidale
  • 30 ott 2019
  • CRONACA

L'ictus si può fronteggiare con la "trombolisi", in Neurologia, all'ospedale "Umberto I" di Enna.

ENNA - Con la trombolisi si può provare a fronteggiare l’eventualità del verificarsi di un ictus e con buoni risultati. Solo però se ciò avviene chiaramente in modo tempestivo. La buona notizia arriva dall’equipe medica dell’Ospedale “Umberto I” di Enna, dopo che una paziente (colpita da un ictus embolico) è stata sottoposta a un delicato intervento trombolitico eseguito dallo staff medico della Neurologia ennese. Soddisfatto il manager dell’Asp di Enna, il caltagironese Francesco Iudica, che ha ribadito l’impegno dell’azienda da lui diretta, allo scopo di introdurre tecniche all’avanguardia allo scopo di far diventare l’ospedale di Enna una “eccellenza” all'avanguardia. Oltre al direttore sanitario Emanuele Cassarà, anche il direttore dell’Unità operativa complessa di Neurologia, Salvatore Zappulla, ha ringraziato non solo la direzione dell’Azienda e le diverse equipe mediche coinvolte, ma anche il personale infermieristico della “Neurologia” ennese e tutte le altre Unità Operative interessate a fronteggiare tale emergenza medica. E tale sinergia ha permesso di raggiungere l’importante traguardo con il quale oggi si può definire l’Ospedale “Umberto I” uno “Stroke Unit” di I livello nella gestione precoce dei pazienti con ictus. Dunque, da oggi in poi, trattare con la trombolisi i pazienti colpiti da ictus ischemico, all'ospedale di Enna è possibile grazie al coordinamento temporale tra più Unità operative come il Pronto Soccorso, il Reparto di Anestesia e Rianimazione, il Laboratorio Analisi, la Cardiologia e la Radiologia che agiscono secondo un protocollo con cui "assicurare in poche ore dai primi sintomi –come spiega lo stesso direttore dell’Unità operativa complessa di Neurologia, Salvatore Zappulla– un intervento sinergico e immediato che può ridurre le conseguenze infauste dell’ictus”.                                                                                                            Salvo Cona