"Mese Missionario Straordinario": Diocesi calatina in Pellegrinaggio a Siracusa

  • di Redazione Il Solidale
  • 31 ott 2019
  • EVENTI

"Mese Missionario Straordinario": Diocesi calatina in Pellegrinaggio a Siracusa

CALTAGIRONE - Ottemperando al pressante invito del Santo Padre Francesco, la Diocesi di Caltagirone ha celebrato il "Mese missionario straordinario" di ottobre, da sempre dedicato alla sensibilizzazione per le Missioni, con un impegno più intenso di preghiera, anche per la coincidenza con la celebrazione del Sinodo sull’Amazzonia appena conclusosi solennemente domenica scorsa. L’attenzione ai temi della Evangelizzazione diventano allora per i credenti, non solo motivo di preghiera, ma anche di impegno a una fede vigilante e attenta. E il 30 ottobre, la Chiesa calatina ha voluto consegnare questo proposito nelle mani della Vergine Santissima delle Lacrime a Siracusa peregrinando numerosa al suo Santuario. Gli oltre 20 pullman e pellegrinaggi individuali e di gruppo liberamente convenuti si sono radunati col Vescovo presso le Catacombe di San Giovanni, per avviarsi insieme processionalmente, con canti e preghiere, come Comunità-Chiesa viva ‘in uscita’ al luogo della Celebrazione dell’Eucaristia nel Santuario«La situazione drammatica dell’area sudamericana, -dichiara il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri- come di molte altre aree del mondo soggette a violenze e prevaricazioni ambientali e umane insopportabili, a causa delle politiche distruttive, che assecondano le avidità e gli interessi delle potenze politiche e degli interessi economici delle multinazionali, interpella tutti in modo particolarissimo, credenti e non credenti, ad alzare un argine contro chi, calpestando impunemente le attese e i legittimi diritti fondamentali dei popoli delle aree più depresse e abbandonate, subiscono inermi prepotenze e prevaricazioni non solo ambientali. Questo il motivo di  grande preoccupazione che il Papa ha fatto suo, chiamando ancora una volta tutti all’urgenza di prendere a cuore e farsi carico delle sorti di questa ‘casa bella’ sempre più minacciata e devastata dagli umani egoismi».   Salvo Cona