Santi Sfragano, la poetessa caltagironese che "scrive col cuore". La sua rubrica per i lettori
- di Redazione Il Solidale
- 3 nov 2019
- CULTURA

"Prigioniero" è il titolo del breve racconto scritto dalla intraprendente Santi Sfragano che potete leggere in questa sua Rubrica, nella quale si potranno leggere le sue poesie, i suoi scritti e le sue riflessioni... "scaturite dalla fantasia, ma che sfociano nel concreto, nella quotidianità, nella ricerca di noi stessi e nell'importanza dei nostri sforzi".
PRIGIONIERO - Aveva bevuto il tempo, e accadde che non ne avesse più. Giorni, mesi, anni imbevuti di violenza; impastati di ferocia, di occhi sgranati che lo colpivano impietosamente al petto più di quella revolver che lui puntava alle tempie delle sue vittime. Capi declinati e rivoli di sangue concludevano i suoi sporchi affari. Sì, perché di affari si trattava e di fronte ai "picciuli" non c'era pietà che teneva. Tutto si spiegava in funzione di quel dio per il quale nutriva una grande fede. Era grazie a quel dio che poteva realizzare ogni capriccio. Con quella lampada magica dentro alle tasche riusciva ad essere il genio di sè stesso. Un dio capace di procurargli ogni sorta di piacere. E il suv sulla quale si spostava giornalmente ne era la prova. E le escort che pagava erano state da lui erette ad angeli del suo dio. Un paradiso fatto di sangue e carne. Sangue innocente e carne peccaminosa. Si sentiva onnipotente con quel cash che ostentava come pass per avere accesso a tutto. Aveva pure fascino. Gli occhi verdi velati di grigio che navigavano tra il fumo di quella Marlboro che teneva incollata tra le labbra sottili e leggermente schiuse. Aveva un tatuaggio, un nome di donna che voleva incidere nella sua anima, ma non avendola quell'anima lo tatuò sulla pelle del collo. La pelle era tutto ciò a cui teneva e quella coccolava, spruzzandola da fiumi di After shave. Certi tanfi interiori è meglio coprirli con profumi artificiali. Ugo Boss era la sua eau de parfum preferita. Lui che era il Boss del suo paese, ogni volta che indossava quel profumo sentiva d'incontrare sé stesso, il suo alter ego. Con le spalle larghe e una giacca di pelle nera -aveva un gran debole per la pelle- segnata da strisce rosse e bianche, camminava su una strada isolata. Era un giorno gelido di dicembre e stava per perdere la sua onnipotenza, il suo dio, il suo alter ego. Un colpo secco di lupara al petto, gli ricordò chi fosse: un comune mortale. Un uomo a cui la pelle non poteva bastare per sentirsi eterno. Che l'essenza di Ugo Boss non era sufficiente per sopprimere quel nauseabondo odore che proveniva da qualche parte lì in fondo alle viscere. L' idolatrato dio a cui ogni giorno faceva prostrare, uccidendole, le sue vittime, adesso non poteva più aiutarlo. Quel dio a cui lui era così devoto e che ringraziava con il sacrificio di vite umane, capì che in fondo non fosse poi così onnipotente. Il tempo stava per finire. Lo aveva bevuto tutto a cocktail di violenza e ferocia. E nemmeno uno stuzzichino di pietà a interrompere questo tram tram. La striscia bianca della giacca di pelle si tinse di rosso, come l'altra striscia. La sua mano destra premuta sul petto si lasciava attraversare da sbuffi di sangue, sostanza del suo paradiso che si tramutò in inferno. La carne che tanto aveva celebrato lo stava abbandonando. Lo stava denudando, scoprendogli quel pezzo di anima che aveva abilmente nascosto. Preso da un ultimo spasimo, con la mano sinistra si toccò il collo, accarezzando le lettere di quel tatuaggio, per inciderle ancora meglio su quell'anima che pian piano veniva fuori. E con un filo di voce scandì quella parola: <<Rosa!>> Era il nome di sua madre. Solo un amore così profondo poteva salvarlo da sé stesso e da quel dio fasullo! Santi Sfragano (26Ottobre2019 - © Copyright)
Quattro libri, quattro storie che vi parlano col cuore... "La straordinaria forza della Verità", "Una storia meravigliosa", "Nessuno come una Madre" e "Scintille di Felicità" sono i titoli di altrettante storie che l'autrice (la caltagironese Santi Sfragano... donna, moglie e mamma) descrive come "scaturite dalla mia fantasia, ma che sfociano nel concreto, nella quotidianità, nella ricerca di noi stessi e nell'importanza dei nostri sforzi... Ed è la stessa Santi Sfragano a raccontarsi: "Umani, fragili, scostanti ma desiderosi di divinità, fortezza e verità sono i temi predominanti della mia scrittura... Una travagliata ricerca personale, tutt'ora in corso, è il viaggio che, attraverso questi testi, vi propongo, per il tramite di un linguaggio comprensibile e accorato, a tratti toccante... Incontri che cambiano prospettive di vita e illuminano a giorno diversi lati oscuri della nostra personalità e delle nostre paure... Ho ritenuto doveroso condividere, con chi mi legge, i miei pensieri e le mie ricerche, affinché -spiega la scrittrice e poetessa caltagironese- più persone possibili possano godere di quello sprazzo di luce che ho intravisto nella mia vita e sul quale mi propongo, ogni benedetto giorno, di camminare... Scrivo perché sono una di quelle persone che parlano poco con gli altri, ma tanto con sé stessi... Scrivo perché mi interrogo ogni minuto, a volte trovo la risposta, altre volte no... Ma non è sempre importante trovare le risposte -concluce Santi Sfragano-, importante è capire perché ci si pone una determinata domanda, ed è partendo proprio da lì che i miei scritti si dipanano... Saranno poi le risposte stesse a venirci a cercare!". I libri di Santi Sfragano sono ordinabili in tutte le librerie fisiche. A Caltagirone si trovano presso la Mondadori Bookstore, in via Principe Umberto 104.