Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, incontra pazienti e operatori Hospice “Fanales”

  • di Redazione Il Solidale
  • 17 dic 2019
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Il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, incontra pazienti e operatori Hospice “Fanales”

CALTAGIRONE - In occasione delle festività natalizie, il vescovo di Caltagirone, Calogero Peri, ha incontrato i pazienti e gli operatori dell’Hospice “G. Fanales”.  Il pastore della Chiesa calatina è stato accolto dal dirigente medico dell’Hospice, Dora Mazzarino. Erano presenti gli operatori, i familiari dei pazienti, la presidente del Gruppo missionario ospedaliero, Maria Concetta Iudica, e diversi volontari. Dotato di 10 posti letto, l’Hospice è l’unica struttura residenziale territoriale, a carattere socio-sanitario, integrata nella Rete locale di cure palliative, rivolta ai pazienti affetti da malattie evolutive in fase avanzata: malattie oncologiche, neurologiche, respiratorie, cardiologiche. L’obiettivo principale dell’Hospice è la promozione della migliore qualità di vita dei pazienti ricoverati, alleviando prima di tutto il loro dolore, e finalizzando le cure al controllo dei sintomi, al sostegno psicologico e spirituale. La struttura è diretta da Angela Fiumara, direttore del Distretto sanitario di Caltagirone, ma la gestione clinica è assegnata alla dottoressa Mazzarino che ha ringraziato «il Vescovo per l’attenzione che rivolge al nostro servizio. La sua presenza, per noi, è sempre un incoraggiamento e una sollecitazione a fare di più e meglio, mettendo al centro del nostro lavoro il malato e la sua famiglia». «In questo luogo particolare, il messaggio del Natale ci sta tutto -ha detto il vescovo Peri-, perché il Natale è un invito alla gioia e alla speranza che Gesù ci ha rivolto venendo al mondo in una notte, dentro una grotta, nei momenti bui della nostra vita. Il Natale ci ricorda che la luce di Cristo viene sempre a illuminare la nostra vita. Rivolgo quindi i miei auguri di buon Natale agli ospiti di questa struttura, ma anche agli “angeli custodi” che annunziano loro la gioia e la speranza, con il loro sorriso, la loro vicinanza e la presenza».   Salvo Cona