L'amore si testimonia con la vita, non s'impone con le parole.

Viviamo in un periodo di una sorta di radicalizzazione dell'accettazione. Un' imposizione esasperata di un amore fittizio, stucchevole, che assume il volto di un totalitarismo che non lascia scampo. In nome di questa accettazione esasperata, ci viene imposto di indottrinare i nostri figli con una ideologia gender, per non discriminare gli omosessuali; ci viene imposto di cancellare le parole madre e padre per non discriminare i bambini nati da un utero in affitto; ci viene imposto di poter uccidere un malato terminale in nome di una falsa autodeterminazione della sofferenza; ci viene sventolata una legge sull'aborto in nome di una scadente e barbara libertà di decidere della vita di una creatura; ci viene imposto di non allestire un presepe per non offendere chi (?); ci viene imposta una immigrazione incontrollata in nome di una accoglienza propensa ad accogliere tutto e tutti tranne il cristianesimo e le sue tradizioni. L'amore non si impone. L'amore si testimonia con gli esempi e con la carità. Nemmeno Gesù impose che tutti lo seguissero, ma dimostrò con il suo immenso amore con la donazione di sè, non con la coercizione, cosa significasse amare sul serio. Sull'esempio attraente e caritatevole di Cristo siamo tutti chiamati all'amore attraverso non una politica delle parole, che sono destinate a scoppiare come bolle di sapone, ma attraverso una testimonianza diretta con la nostra vita. Chi pretende d'insegnare il rispetto e l'accoglienza senza coinvolgere la propria vita, senza orientare, in primis, sè stessi verso la direzione giusta, verso la Verità, rischierà di scontrarsi con un mondo dove le parole fluttuano nell'aria e la creatura perde la sua identità, il suo senso primo. E chi perde la propria identità non sa più da dove incominciare, su cosa lavorare, se manca la materia prima, cioè l'uomo! Il Presepe ci insegna con garbo e grazia che l'Uomo fa parte di una meravigliosa famiglia. Che ha un Padre e una Madre, che è un figlio desiderato e amato, che è il progetto di una entusiasmante storia d'amore che vuole coinvolgere tutti, non per ricavarne un utile, ma per donare a ciascuno, immigrati, omosessuali, cristiani, islamici, buddisti, peccatori... una speranza, una gioia che vuole rendere la vita di ciascuno unica e colma di significato! E sè è questo contro cui si stanno aizzando le spade, cioè contro una gioia e un amore vero, mi sa proprio che come una orda di criceti ci stiamo preparando a cadere in un profondo abisso. L'abisso del nostro credere di  poter essere felici senza Dio... Peccato più grande non esiste!   Santi Sfragano

Santi Sfragano nata a Caltagirone (1974), ha conseguito il diploma di “Maestro d’arte” e la maturità “D’arte applicata” presso l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Caltagirone. Ha frequentato la facoltà di “Lingue e Letterature Straniere” dell’Ateneo catanese. Amante dell’arte, delle lingue, della lettura e della poesia, è anche autrice di diverse poesie, alcune delle quali sono state pubblicate in una collana in formato Ebook. Sposata e madre di due bambini, crede profondamente nei valori cristiani ed è sempre alla ricerca di letture che alimentino sempre più la  propria fede. Ha già pubblicato quattro libri, quattro storie che vi parlano col cuore... "La straordinaria forza della Verità", "Una storia meravigliosa", "Nessuno come una Madre" e "Scintille di Felicità". Libri che propongono storie che l'autrice caltagironese Santi Sfragano descrive come "scaturite dalla mia fantasia, ma che sfociano nel concreto, nella quotidianità, nella ricerca di noi stessi e nell'importanza dei nostri sforzi... Scrivo perché sono una di quelle persone che parlano poco con gli altri, ma tanto con sé stessi. Scrivo perché mi interrogo ogni minuto: a volte trovo la risposta, altre volte no. Ma non è sempre importante trovare le risposte, importante è capire perché ci si pone una determinata domanda, ed è partendo proprio da lì che i miei scritti si dipanano. Saranno poi le risposte stesse a venirci a cercare! Ed io, attraverso una travagliata ricerca personale, tutt'ora in corso, ho ritenuto doveroso condividere, con chi mi legge, i miei pensieri e le mie ricerche... ".