"È l'amore sponsale la chiave di lettura per comprendere il Cantico dei Cantici"

  • di Redazione Il Solidale
  • 7 feb 2020
  • OPINIONI

"È l'amore sponsale la chiave di lettura per comprendere il Cantico dei Cantici"

CALTAGIRONE - Il Cantico dei Cantici, o semplicemente Cantico, è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana. Parlare di un testo così sublime a Sanremo, su un palco internazionale, poteva far gioire molti cristiani. Poteva essere un momento di celebrazione dell' Amore vero, intenso come dono divino. O meglio, l' Amore come immagine di Dio stesso. Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina li creò. Ciò vuol dire che nella complementarità dell'amore tra un uomo e una donna (e non tra uomo e uomo o donna o donna, così come erroneamente vuol farci credere Benigni) c'è l'immagine di Dio. E già con questa affermazione fasulla, dove Benigni celebra ogni tipo di unione sessuale, ha portato a fare scadere questo meraviglioso Cantico nella celebrazione del tanto sdoganato "Love is love", mancava che inneggiasse anche al sesso tra uomini e animali e adulti con bambini. Detto questo, partiamo subito dal presupposto che è vero che questo Cantico celebra un amore carnale passionale, ma non omettiamo che è un amore tra uno sposo e una sposa, cioè tra due persone che hanno reso sacro il sesso attraverso il sacramento del matrimonio. Quindi, ecco la seconda caduta della fallace interpretazione del Cantico di Benigni, il quale esorta tutti a fare l'amore, anche sul palco dell'Ariston, perché no? Dopo tutto in amore tutto è lecito, a suo avviso. E invece no, caro Benigni, il sesso diventa sacro e può anche raggiungere momenti di forte audacia, solo se vissuto nella benedizione di Dio, solo se diventa immagine dell'amore di Dio. Quindi per favore, non accogliete l'esortazione banale di Benigni a fare spesso l'amore come conigli, senza distinzione alcuna e senza il minimo di pudore, perché lo dice il Cantico dei cantici, secondo la sua errata interpretazione. Parlare delle Scritture, in un programma televisivo internazionale come Sanremo, poteva essere considerato come un enorme atto di coraggio, dato il periodo di scristianizzazione in cui ci troviamo. Ma poi ho capito che se si vuole parlare della Parola di Dio, per strumentalizzarLa e far scadere l'amore, anche carnale perché no, in un gioco di estremo e squallido erotismo dove tutti siamo chiamati a vivere, pubblicizzando ancora una volta un amore che esula dal suo significato profondo, non serve il coraggio, no. Perché non serve coraggio per dire: "Peace and love", o schierarsi dalla parte delle lobby LGBT, serve coraggio per dire che la religione cristiana è sì intrisa d'amore ma anche di regole che regalano all'amore la sua divina dignità. L' amore che non si dirama da Dio non può mai raggiungere la sacra passionalità che esprime questa meravigliosa dichiarazione d'amore che Dio ha fatto all'uomo con il Cantico dei cantici. Ricordiamo che se l'amore non attinge a Dio perde il suo profondo significato, diventa solo una banale e nociva imitazione dello stesso, portando più turbamento che gioia. Dopotutto l'amore sponsale è piena donazione di sè che si traduce con la fedeltà, raggiungendo punte di grande sacrificio. Ed è proprio nel sacrificio che si vive l'amore, quello vero: "Finché morte non ci separi", e così che si dice no?   Santi Sfragano 

 

 

Santi Sfragano nata a Caltagirone (1974), ha conseguito il diploma di “Maestro d’arte” e la maturità “D’arte applicata” presso l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Caltagirone. Ha frequentato la facoltà di “Lingue e Letterature Straniere” dell’Ateneo catanese. Amante dell’arte, delle lingue, della lettura e della poesia, è anche autrice di diverse poesie, alcune delle quali sono state pubblicate in una collana in formato Ebook. Sposata e madre di due bambini, crede profondamente nei valori cristiani ed è sempre alla ricerca di letture che alimentino sempre più la  propria fede. Ha già pubblicato quattro libri, quattro storie che vi parlano col cuore... "La straordinaria forza della Verità", "Una storia meravigliosa", "Nessuno come una Madre" e "Scintille di Felicità". Libri che propongono storie che l'autrice caltagironese Santi Sfragano descrive come "scaturite dalla mia fantasia, ma che sfociano nel concreto, nella quotidianità, nella ricerca di noi stessi e nell'importanza dei nostri sforzi... Scrivo perché sono una di quelle persone che parlano poco con gli altri, ma tanto con sé stessi. Scrivo perché mi interrogo ogni minuto: a volte trovo la risposta, altre volte no. Ma non è sempre importante trovare le risposte, importante è capire perché ci si pone una determinata domanda, ed è partendo proprio da lì che i miei scritti si dipanano. Saranno poi le risposte stesse a venirci a cercare! Ed io, attraverso una travagliata ricerca personale, tutt'ora in corso, ho ritenuto doveroso condividere, con chi mi legge, i miei pensieri e le mie ricerche... ".