Autunno: tristezza o depressione?
- di Redazione Il Solidale
- 30 set 2015
- OPINIONI
Per Ungaretti siamo tutti come delle foglie al vento, non conosciamo il nostro futuro e non abbiamo che una sola certezza: il crepuscolo…ovvero la morte. Il “non senso”, il buio, la paura, le preoccupazioni e la tristezza sono dovuti a questa profonda e reale incertezza che l'uomo ha da sempre.Gli eventi dolorosi formano l’uomo ma ne influenzano le emozioni e l’umore. Tutti provano normalmente dolore e sconforto di fronte ad un evento stressante o in seguito ad un fatto doloroso, come un lutto in famiglia, una separazione, un licenziamento, ecc. In questi casi si possono manifestare i sintomi di una depressione grave, che spesso preoccupa i pazienti al punto da decidere di recarsi dai propri medici di base, generici o specializzati, per una richiesta specifica di psicofarmaci, ovvero porzioni magiche che apparentemente risolvano tutti i problemi. Nell’ultimo decennio la prescrizione di ansiolitici e antidepressivi avviene con estrema leggerezza e superficialità, senza considerare i drastici e spesso irreversibili effetti collaterali derivanti dall’abuso di questi farmaci: danni cognitivi. Al fine di evitare l’uso inadeguato di farmaci è necessario che il medico di base distingua bene la “tristezza” dalla “depressione”, lo stato depressivo dalla reazione depressiva, richiedendo se necessario il supporto uno psicologo e per la terapia farmacologica la consulenza di un medico specialista in neurologia e/o psichiatria. L’importanza de lavoro di squadra delle varie figure professionali per la diagnosi di “depressione” diventafondamentale per il benessere psicofisico dei pazienti sia breve che a lungo termine. Psicologicamente la differenza tra uno stato di tristezzadi tipo reattivo e la depressione unipolare, è che in quest’ultima i sintomi depressivi sono totalizzanti, invalidanti, senza sosta e persistenti, ovvero presenti tutto il giorno o tutti i giorni. La maggior parte delle persone che non soffrono di depressione rimane in grado di provare, anche in condizioni difficili, piccoli momenti di piacere e di rispondere con reazioni coerenti anche a brevi momenti favorevoli riuscendo a provare ed a mostrare contentezza e sprazzi di felicità. Nei pazienti depressi invece non è possibile che ciò avvenga, essi non vedono più la possibilità di essere felici neanche in futuro, in quanto non c’è più speranza e fiducia nel domani: le previsioni future sono pessimistiche e i contenuti dei pensieri sono negativi.
Consiglio pratico: rivolgersi al proprio medico di base, richiedere una visita psicologica e una visita del medico specialistica in neurologia e/o psichiatria. Evitare assolutamente l’uso inadeguato di psicofarmaci. Alessandra Geraci