Coronavirus ed emergenza lavoro: "proposte" UN.I.COOP. in favore di Cooperazione Sociale
- di Redazione Il Solidale
- 10 mar 2020
- LAVORO
ROMA - La Cooperazione Sociale svolge, in silenzio, un fondamentale ruolo nel sistema Sanitario, Socio-Sanitario ed Educativo del Paese, creando una rete territoriale di servizi che, a volte, sostituiscono quelli che lo Stato non è in grado di offrire (assumendo, in taluni casi, il totale “rischio imprenditoriale” dell’intrapresa che pure viene svolta a beneficio di tutta la comunità). Il settore della Cooperazione Sociale vede coinvolti oltre 360.000 addetti. Come noto, l’emergenza COVID-19 ha imposto, dal mese di febbraio la chiusura e/o la sospensione parziale e/o totale di alcuni servizi educativi, sociali e socio-assistenziali gestiti da Cooperative Sociali. Tale circostanza ha creato e sta creando notevoli tensioni di carattere economico-finanziario e incertezze sul comportamento da tenere nei confronti di utenti, soci e lavoratori. Infatti, se l’attuale situazione dovesse protrarsi, molte di queste realtà (spesso di piccole dimensioni) che attualmente garantiscono un’esistenza dignitosa ai propri soci-lavoratori, potrebbero subire drastici ridimensionamenti se non addirittura essere costrette alla chiusura. In questo contesto, risultano particolarmente penalizzate Cooperative Sociali e loro Consorzi che svolgono: - Servizi convenzione/accreditamento con Regioni/Comuni/Ambiti Territoriali e/o autorizzati dai Comuni/Ambiti Territoriali quali, a titolo meramente esemplificativo: o Nidi e Centri di Infanzia (0 – 3 anni); o Scuole Materne (3-6 anni); o Centri di Aggregazione Giovanile; o Centri diurni per disabili; o Servizi domiciliari in favore di anziani, disabili e minori; - Servizi in appalto e Servizi integrati a collettività (scuole, mense, strutture socio-sanitarie, sociali e sanitarie, etc…); - Servizi completamente privati. Premesso quanto sopra, nell’ambito di questa preoccupante emergenza da Coronavirus, dall’UN.I.COOP. vengono formulate le seguenti proposte a sostegno del settore: 1. Snellire l’accesso al FIS (Fondo Integrazione Salariale) incrementandone le risorse della capienza del Fondo per garantire copertura alle eventuali richieste provenienti da tutti i territori ai quali si applichino ordinanze e/o provvedimenti; 2. Per tutte le Cooperative Sociali (A, B e loro consorzi) che non potranno accedere al FIS, prevedere il ripristino, con procedure semplificate, di Ammortizzatori Sociali in Deroga; 3. Per le Cooperative Sociali e/o loro Consorzi che operano in regime di appalto o Convenzione, in considerazione della circostanza che le chiusure non sono addebitabili alle Cooperativa, ma disposte in relazione a provvedimenti del Governo, garantire il pieno rispetto degli impegni economici assunti dalle Pubbliche Amministrazioni e/o dalle Stazioni Appaltanti in modo da consentire il regolare ciclo di fatturazione; 4. Sospendere le scadenze fiscali, tributarie e contributive per le Cooperative Sociali per tutta la durata di eventuali provvedimenti restrittivi; 5. Sospendere le rate di mutui e prestiti contratti dalle Cooperative Sociali per per tutta la durata di eventuali provvedimenti restrittivi; 6. Per le Cooperative Sociali che gestiscono servizi privati (soprattutto nel campo dell’infanzia): a. Fornire direttive chiare in merito a quale condotta assumere in merito al pagamento delle rette. Tutto ciò poiché in molti casi le famiglie stanno chiedendo il rimborso della retta per il mese di Marzo 2020; b. Prevedere meccanismi di indennizzo/sostegno diretto alle Cooperative per l’eventuale mancato incasso delle Rette dei servizi. 7. Individuare meccanismi di accesso semplificato al Credito per le Cooperative Sociali in considerazione della loro particolare “mission” attraverso lo studio di un Rating dedicato; 8. Coordinandosi con le Regioni, eliminare definitivamente l’IRAP per le cooperative Sociali.