Covid-19: solidali coi raddusani, i migranti ospiti di Sprar/Siproimi Raddusa coop. San Francesco
- di Redazione Il Solidale
- 22 mar 2020
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RADDUSA – La città tutta si è fermata ed ha risposto bene alle indicazioni date dal Governo Centrale. Da oltre quindici giorni il deserto regna sovrano per le vie della città poiché nessuno degli abitanti va in giro se non per le assolvere gli impegni di prima necessità come l’acquisto delle derrate alimentari e quello dei medicinali. I raddusani sono tutti asserragliati nelle proprie abitazioni con le Tv sintonizzati sui telegiornali nella speranza di sentire una buona notizia sull’andamento di questo maledetto Covid-19. La gravità del caso ha coinvolto pure i giovani migranti ospiti dello Sprar/Siproimi Raddusa, gestito dalla Cooperativa "San Francesco" s.c.s. di Caltagirone. A tal proposito, la dott.ssa Gaetana Pagana, coordinatrice del centro principale Sprar/Siproimi Raddusa di via Regina Margherita, fa sapere che “I ragazzi in questo periodo di emergenza stanno rispettando le misure restrittive stabilite dal governo centrale. Infatti nessuno dei ragazzi esce di casa tranne che per andare a comprare gli alimenti al supermercato, ma questa situazione si verifica soltanto raramente. Non vanno più a scuola media a Ramacca (6 ospiti) alle scuole superiori di Aidone e di Piazza Armerina. Non vanno più né in palestra e neanche ad allenarsi al campo di calcio di Castel di Iudica; non fanno più le solite passeggiate per le vie del paese. I ragazzi tutti hanno capito la gravità del problema. Hanno aderito allo Slogan Andrà tutto bene, realizzando striscioni e cartelloni, con degli arcobaleni di speranza contro la paura per questo momento difficile, che hanno appeso nelle vetrine e sui balconi dei nostri centri di via Regina Margherita, via Bellini e via XX settembre". Nel centro di via XX Settembre è ospite una famiglia pakistana, e proprio la più piccola della famiglia, una bambina di 10 anni, ha realizzato un cartellone (nella foto) che è stato appeso sul balcone. Nella struttura di Via Regina Margherita hanno esposto il tricolore italiano per sentirsi uniti a tutti i cittadini d’Italia, il paese che li ha accolti e che li ospita. I nostri operatori cercano, soprattutto nel pomeriggio, di tenerli impegnati in attività ludiche e ricreative (giochi con le carte, tombola, tris, battaglia navale ecc.) e nella pittura. Francesco Grassia