Fidapa di Niscemi ha donato una tela della pittrice Calleri all'ospedale
- di Redazione Il Solidale
- 26 mar 2020
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NISCEMI - Come segno di vicinanza, gratitudine ed affetto ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari che sono attualmente impegnati nell'emergenza sanitaria del Coronavirus, il quale per i notevoli rischi di contagio, ha stravolto a tutti i cittadini i normali ritmi della vita quotidiana, la Fidapa di Niscemi, di cui è presidente Maria Carmisciano, ha donato all'Ospedale "Suor Cecilia Basarocco" della città un 'opera artistica realizzata dalla pittrice Cettina Callari. Si tratta di una tela raffigurante un arcobaleno e la scritta "Andrà tutto bene" che è ormai divenuta a carattere nazionale il simbolo dell'azione di contrasto alla diffusione del Coronavirus e di un forte messaggio di speranza e di vittoria sulla preoccupante pandemia che è in corso. "Anche noi" ha detto la presidente della Fidapa di Niscemi Maria Carmisciano al direttore sanitario dell'Ospedale di Niscemi Alfonso Cirrone Cipolla, "ci sentiamo al vostro fianco, perchè angeli dediti a vincere a tutela della salute della popolazione un'importante partita". Un modo la donazione dell'opera della pittrice Cettina Callari da parte della Fidapa, per fare sentire la vicinanza dell'intera comunità agli operatori sanitari che sono giorno e notte in prima linea a salvaguardare come non mai la salute dei cittadini. "Ce la faremo" ha detto il dottor Alfonso Cirrone Cipolla, direttore sanitario dell'Ospedale di Niscemi "questi messaggi ci portano in una dimensione comunitaria di reciproco sostegno e proprio in un momento nel quale viene chiesto di isolarsi. Una dimostrazione che non siamo soli e che ci dobbiamo aiutare reciprocamente tenendo presenti bilateralmente i motti" #Iorestoincorsia# per gli operatori sanitari e #Turestaacasa" per la cittadinanza". L'opera d'arte donata dalla Fidapa all'Ospedale di Niscemi, realizzata dalla pittrice Cettina Callari è stata esposta da una finestra della facciata esterna dell'Ospedale niscemese". Alberto Drago