Coronavirus. A Raddusa, tutto lo sport è stato costretto a ritirarsi ai box
- di Redazione Il Solidale
- 9 apr 2020
- SPORT
RADDUSA – Il famigerato Covid-19, da molti identificato come “la peste del secolo” per via dei numerosi decessi che ha causato in Italia e nel mondo, anche se nella città di Raddusa non ha fatto registrare alcun contagio, ha costretto tutti i cittadini a rintanarsi a casa per evitare ogni forma di contagio. In conseguenza di ciò anche lo sport è stato costretto a ritirarsi ai box. Il calcio, esercitato pur se a livello giovanile dall’Asd Raddusa presieduta da Giovanni Macanò e la stessa scuola calcio dell’Asd Atletico Raddusa, presieduta da Silvio Leanza, sono stati i primi a chiudere i battenti seguiti a ruota dalla Volley Città del Grano, presieduta da Giovanni Piazza, che aveva iniziato alla grande la propria attività pallavolistica relativa alla stagione 2019/2020. Quest’anno la società raddusana di pallavolo stava partecipando a tre Campionati Nazionali organizzati dal comitato provinciale P.G.S. di Catania. La prima squadra, la femminile libera, allenata da Alfredo Ciadamidaro, era stata inserita nel girone A dove spiccava la presenza delle due fortissime squadre catanesi quali: la Volley Astra Stadium, guidata da Dario Aloisi ma allenata da Salvatore Giuffrida, e la Volley Liotri, guidata da Raffaefe Cunsolo ma allenata da Dario Giuffrida. Nonostante la presenza delle fortissime formazioni catanesi, la femminile libera raddusana si era qualificata per i play off finali. La seconda squadra, quella maschile, partecipava al campionato giovanile Under 18. La terza, mista Under 12/13, stava partecipando al campionato di sua competenza. “Ci dispiace esserci fermati sul più bello – ha detto il presidente della Volley Città del Grano Giovanni Piazza, che guida le sorti dello sport raddusano essendo anche il presidente del Consorzio Sport e Vita che gestisce tutti gli impianti sportivi della città – ma la salute pubblica ha la precedenza su ogni tipo di attività. Tra il gioco e la vita abbiamo scelto di custodire la vita anche se, per farlo, abbiamo dovuto sacrificare il gioco. Da anni il Consorzio che presiedo sviluppa un progetto sportivo inteso a valorizzare al meglio i giovani locali. E ci dispiace soprattutto avere bloccato l’attività della squadra femminile di pallavolo che già si era assicurato il diritto a partecipare ai play off finali del campionato nazionale P.G.S. nonostante la presenza delle fortissime formazioni catanesi. Ecco la nostra squadra di pallavolo è legata ad un unico filo conduttore che è la famiglia, poiché nella formazione vi fanno parte alcune mamme con le rispettive figlie come Tiziana Miano e la figlia Oriana Di Paola, punti di forza della formazione titolare che comprende, tra le altre, Morena Bommaci e Silvia Grasso, tutori delle giovanissime: Viorica Lauria, Giorgia Capasso, Chiara Sirna, Giorgia Renda e Virginia Macanò, tutte figlie di dirigenti. Per tantissimi anni la squadra ha giocato le proprie gare interne nelle strutture dei paesi limitrofi. Ora che finalmente disponiamo di una struttura coperta tutta nostra e regolarmente omologata, che ci permette di giocare a Raddusa tutte le gare ufficiali senza avere il bisogno di emigrare negli altri paesi del circondario, ci siamo dovuti fermare per colpa di questo maledetto virus che ha getto tutti nello sconforto e nella paura. Comunque noi siamo sicuri che restando a casa “andrà tutto bene” e, con pazienza aspettiamo che tutto lo sport raddusano possa riprendere il cammino interrotto”. Nella foto la squadra di pallavolo femminile. Da sinistra in piedi: Silvia Grasso, Morena Bommaci, Giorgia Capasso, Oriana Di Paola, Chiara Sirna, Tiziana Miano e l’allenatore Alfredo Ciadamidaro; da sinistra accosciati: Virginia Macanò, Viorica Lauria e Giorgia Renda. Francesco Grassia