NISCEMI - Alla fine di febbraio era andata a trovare la sorella che studia a Pisa e, a causa delle restrizioni attuate per l'emergenza sanitaria del Coronavirus dal Governo nazionale con le quali tutta la penisola è stata dichiarata zona rossa, ha preferito non rientrare più a Reggio Emilia e completare la stesura della sua tesi di laurea nell'abitazione della sorella, anch'essa studentessa universitaria. Così, nella città della Torre pendente e dall'abitazione della sorella, Fabiana Spartà (nella foto) di Niscemi ha conseguito in streaming la laurea magistrale in “Management e comunicazione d'impresa”. Collegata in videoconferenza, tramite la piattaforma "Google Meet", con la Commissione dei professori della sua Facoltà, presso l'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dove ha studiato e dove già due anni fa ha ottenuto la Laurea triennale in Economia aziendale, Fabiana Spartà ha discusso la tesi di laurea su "La tutela della privacy nel marketing digitale alla luce del Regolamento europeo n. 2016/679". A conclusione, Fabiana Spartà è stata proclamata dottoressa in "Management e comunicazione d'impresa". E' stata una grande emozione quella della laurea magistrale in collegamento “Meet”, che Fabiana ha vissuto a fianco della sola sorella. Ciò non ha impedito in ogni caso ai suoi genitori, ai suoi colleghi e ai suoi amici più stretti di seguirla in diretta streaming, durante l’esposizione della tesi e di condividere con lei il tanto sospirato momento del conferimento della laurea magistrale, suggeltato dall’atto di proclamazione. “Anche se in videoconferenza ho sentito ugualmente vicina la mia famiglia nel momento della laurea ed ho potuto brindare insieme a loro anche se fisicamente distanti” afferma Fabiana Spartà. “Non ho potuto discutere la mia tesi di laurea magistrale nella sede universitaria di Reggio Emilia come avrei tanto desiderato, avendo accanto le persone a me più care, ma spero conclude la neo dottoressa- di tornare presto in Sicilia per festeggiare quando sarà possibile la mia laurea a Niscemi”.   Alberto Drago