Il niscemese Giuseppe Cinquerrui nominato "Ambasciatore della lingua siciliana nel mondo"

  • di Redazione Il Solidale
  • 25 apr 2020
  • CULTURA

Il niscemese Giuseppe Cinquerrui nominato "Ambasciatore della lingua siciliana nel mondo"

NISCEMI - Prestigiosa la nomina di “Ambasciatore della lingua siciliana nel mondo” che la “Cademia Siciliana” ha conferito al giovane niscemese Giuseppe Cinquerrui, responsabile dell’area internazionalizzazione delle imprese siciliane di “Project manager Sicilia”, l’organizzazione di professionisti che in tutta l’isola si occupa di “Project management”. Giuseppe Cinquerrui ha ricevuto la nomina di “Ambasciatore della lingua Siciliana nel mondo” con un impegno che ha sottoscritto insieme a David Paleino e Salvatore Baiamonte, rispettivamente presidente e co-fondatore  della “Cademia Siciliana”. “E’ un onore per me essere stato nominato Ambasciatore  della lingua siciliana nel mondo” afferma Giuseppe Cinquerrui e di questo ringrazio il presidente ed il co-fondatore della Cademia siciliana. Un impegno letterario e culturale motivante che svolgerò contestualmente al mio compito di responsabile d’impresa ovunque mi troverò. L’Unesco ha infatti riconosciuto il siciliano come vera e propria lingua”. Giuseppe Cinquerrui, ricordando che Dante Alighieri con il “De Vulgari Eloquentia” menzionò il siciliano come lingua dalle grandi ricchezze lessicali e di antica tradizione letteraria e che Federico II radunò i maggiori poeti e scrittori per costituire la Scuola siciliana, aggiunge:”quando andavo alle elementari, avevo l’idea che il dialetto fosse una lingua da usare solo in casi informali e familiari. Un giorno trovandomi in Spagna con l’Erasmus, ho scoperto il dialetto siciliano, ovvero che quando noi siciliani dicevamo “travagghiari”, loro dicevano “Trabajar” per dire lavoro. Ricerche sul nostro dialetto che hanno poi determinato il mio incontro con la Cademia Siciliana ed alla quale durante la mia attività d’impresa, oltre a promuovere il dialetto, comunicherò  parole e modi di dire dialettali che scoprirò, in modo che possano essere tramandati, così come hanno fatto i nostri padri. Invito pertanto tutte le imprese, le associazioni e le persone ad avvicinarsi alla lingua siciliana come atto di rafforzamento della propria identità”.   Alberto Drago