"Cura, Legalità, Uscita dal ghetto". FAMI e Prefettura di Ragusa contro sfruttamento lavorativo migranti e caporalato
- di Redazione Il Solidale
- 30 apr 2020
- SOCIALE
RAGUSA - In relazione al Protocollo di intesa sottoscritto in data 3 dicembre 2019 ed in attuazione delle azioni indicate nel Protocollo nazionale "Cura, Legalità, Uscita dal ghetto", diverse sono le iniziative avviate dalla Prefettura di Ragusa allo scopo di prevenire i fenomeni di sfruttamento lavorativo dei migranti ed il caporalato. Particolare attenzione è stata rivolta ai temi della prevenzione e dell’attività di informazione di carattere sanitario rivolta alle comunità straniere che vivono nella cosiddetta fascia trasformata, anche al fine di promuoverne il pieno coinvolgimento nelle attività di prevenzione del COVID-19 e allo scopo di sopperire alle difficoltà di accesso ai canali di informazione ufficiali come la televisione o i siti dei Ministeri competenti. La Prefettura iblea, in sinergia con i comuni di Ragusa, Comiso, Acate, Scicli, Ispica, Santa Croce Camerina e Vittoria e con l’adesione al progetto FAMI “Building Together” di cui la Prefettura iblea è partner, ha promosso la predisposizione di manifesti in lingua inglese, francese, araba, rumena e albanese, che sono stati affissi in punti strategici del territorio ed in particolare nella cosiddetta “fascia trasformata”, nonché la realizzazione di audio nelle stesse lingue che sono stati forniti ai Comuni per favorirne con ogni modalità la diffusione, in maniera che le informazioni potessero essere comprese anche dai lavoratori stranieri. Inoltre, sempre con l’apporto del progetto Fami “Building Together”, già lo scorso 15 aprile è stata ripresa l'attività itinerante, con un apposito pulmino, nei comuni di Vittoria e di Acate, e successivamente anche nei territori dei comuni di Ragusa e di Comiso, da parte di una equipe composta da un operatore legale, un assistente sociale ed un mediatore culturale che, oltre a distribuire beni di prima necessità, curano l'attività informativa in materia di sfruttamento lavorativo e quella relativa ai chiarimenti sul COVID-19. Infine, proprio su queste tematiche sanitarie e sull'impatto che l'attuale situazione epidemiologica può avere sui lavoratori stranieri, la Prefettura di Ragusa ha aderito al progetto FAMI, di prossima realizzazione, denominato “SUPREME”, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che prevede una serie di azioni sanitarie molto concrete, mirate all'ambito della prevenzione e del contrasto dello sfruttamento lavorativo e del caporalato, come la previsione di unità mobili con team multidisciplinari. Fra i partner figura l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro che ha riconosciuto la straordinaria necessità ed urgenza di contenere gli effetti negativi dell’emergenza da Covid 19 avviando, negli insediamenti di lavoratori immigrati all’interno del territorio siciliano, le specifiche azioni previste dalla progettualità FAMI. Un'ulteriore iniziativa di fondamentale importanza scaturisce sempre dal Protocollo sottoscritto lo scorso 3 dicembre, che ha previsto fra i diversi tavoli tematici quello del “collocamento pubblico contro l’illegalità”, ovvero quella della riattivazione dello “sportello” per l’incontro domanda-offerta di lavoro, al fine di facilitare il reperimento di manodopera regolare in agricoltura, tanto più urgente in quanto la ripresa dell'attività di raccolta in agricoltura, se comporta un aumento della richiesta di braccianti, di cui in questo momento vi è un grande bisogno, impone anche controlli più stringenti affinchè i lavoratori agricoli stranieri siano sottratti ai possibili rischi della cosiddetta "mafia dei caporali". Tale attività, che ha prodotto importanti risultati fra cui l'attivazione della Sezione Territoriale di Ragusa della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, è in corso anche grazie al supporto delle azioni del progetto FAMI “Building Together” che, attraverso l’attività itinerante sul territorio, oltre all’informativa sul tema del COVID-19 e sul tema dello sfruttamento lavorativo, sostiene i migranti che vivono in condizioni di forte disagio socio-abitativo nell’area della fascia trasformata, nei percorsi di emersione da tali condizioni, attraverso l'inserimento online della “Domanda di Immediata Disponibilità” (DID) e l’accesso al servizio di incontro domanda-offerta di lavoro, coordinato dalla Prefettura in sinergia con il Centro per l’Impiego. Medesima attività viene svolta anche nei confronti degli ospiti dei Centri di Accoglienza Straordinaria. Infine, nell'ambito del PON Legalità FESR FSE 2014-2020, come espressamente indicato nell’invito del Ministero dell’Interno a presentare proposte progettuali a valere sull’Asse 7 – Azione 7.1.2, “Interventi per l’ospitalità dei lavoratori stagionali ed il contrasto al fenomeno del capolarato”, la Prefettura di Ragusa ha sollecitato la partecipazione dei Comuni sottoscrittori del Protocollo alla presentazione delle proposte progettuali, per facilitare l'inclusione abitativa dei lavoratori stranieri che vivono nella fascia trasformata della provincia iblea, verificandone, nel corso della video riunione dello scorso 23 aprile, con il supporto dell’Assistenza tecnica del PON, lo stato dei progetti già in avanzato stato di realizzazione ai fini della imminente scadenza del 4 maggio 2020. Salvo Cona