"Coraggio e speranza" per superare una pandemia "surreale e sconvolgente". La maggiorenne F.J. pensa alla sua Nigeria
- di Redazione Il Solidale
- 12 mag 2020
- Migrantes 2.0
Ciao, mi chiamo F. J. Vengo dalla Nigeria e mi trovo in Italia da due anni. Vivo presso il centro di accoglienza di Mirabella Imbaccari, in cui mi trovo con altre giovani donne provenienti dalla Nigeria. L’esperienza che sto vivendo in questi mesi e’ stata surreale, sconvolgente. In Africa ci sono spesso delle epidemie, ma mai una cosa del genere era successa; in questi mesi trascorsi in quarantena, ho cercato di prendere le misure di prevenzioni per proteggere me e le altre giovani donne, ma quello che mi ha aiutato ad affrontare questa esperienza è la voglia di rivedere i miei cari ed i miei amici. Nelle settimane passate ho cercato di svagarmi disegnando o ascoltando della musica nigeriana, in modo tale da rivivere i momenti trascorsi nel mio paese, e devo ammettere che questo mi ha dato coraggio e speranza. Molte volte non pensiamo mai ai momenti belli che abbiamo vissuto, ma questo evento ci ha cambiato profondamente. Con le altre ragazze presenti, abbiamo condiviso le nostre esperienze e i nostri ricordi, abbiamo ricordato i giochi che facevamo da bambine e i nostri primi fidanzati. Adesso che l’emergenza coronavirus si è un po’ calmata, ci sembra di avere vinto una battaglia. So che ancora il problema persiste, ma sicuramente tutti noi ne usciremo più forti.
Hi, my name is Faith Johnson… I come from Nigeria, I have been in Italy for two years, I live at the Mirabella Imbaccari reception center, where I am with other young women from Nigeria. The experience that I am experiencing in recent months has been surreal, shocking. In Africa there are often epidemics, but never such a thing had happened; in these months spent in quarantine, I have tried to take preventive measures to protect me and other young women, but what has helped me to face this experience is the desire to see my loved ones and my friends again. In the past few weeks I have tried to amuse myself by drawing or listening to Nigerian music, so as to relive the moments spent in my country, and I must admit that this has given me courage and hope. Many times we never think about the beautiful moments we have experienced, but this event has changed us profoundly. With the other girls present, we shared our experiences and our memories, we remembered the games we played as children and our first boyfriends. Now that the virus crown emergency has subsided somewhat, we seem to have won a battle. I know that the problem still persists, but surely all of us will come out stronger.