Bella invenzione la didattica a distanza (!). Le riflessioni della scrittrice Santi Sfragano
- di Redazione Il Solidale
- 21 mag 2020
- OPINIONI
CALTAGIRONE - La didattica a distanza sta stremando le famiglie italiane, sia a livello fisico che economico. Poteva essere una buona soluzione per due, tre settimane ma, a lungo andare, sta provocando non pochi disagi agli studenti e anche i genitori... Una didattica tutta incentrata sul fotocopiamento di schede allegate e restituzioni. Considerando che la connessione, il più delle volte, non è al massimo delle prestazioni, dato il numero enorme di studenti collegati e anche di coloro che lavorano tramite smart working, ciò sta provocando un forte calo d'interesse da parte degli studenti che si sentono demotivati e stressati, di conseguenza anche i genitori ne stanno subendo tutto il peso, non solo psichico ma anche economico... Le spese per risme di carta e cartucce d'inchiostro non mancano, dopo aver speso centinaia di euro per acquistare i libri adesso si devono sostenere pure spese non messe in conto, visto che si fa molto affidamento a queste schede che allo studio sui libri. Da mamma di due ragazzi che stanno praticando didattica a distanza, da quando è iniziata l'emergenza Covid19, parlo con cognizione di causa e spero che questo calvario non riprenda a settembre, anche perché dopo mesi di lockdown, e quindi fermo delle attività lavorative, credo che molte famiglie non potranno nemmeno più pagare la bolletta telefonica oltre alle cartucce d'inchiostro e risme di carta. Un problema da mettere in conto prima di pretendere dagli italiani "atti d'amore", così come il nostro "religioso" capo del governo Conte definisce i sacrifici che noi italiani dobbiamo continuare a fare durante questa emergenza Covid19... Noi italiani atti d'amore ne abbiamo fatto anche tanti in questo lungo periodo, ma sarebbe il caso che anche questo governo facesse i suoi, sostenendo gli italiani erogando realmente quegli aiuti economici promessi che, ahimè, ancora non si vedono nemmeno all'orizzonte e soprattutto si adoperino per fare ripartire le scuole a settembre. La proposta del ministro dell'istruzione Azzolina che sta programmando, in previsione di settembre: metà scolaresca a casa e l'altra a scuola, non si può accettare(!)... Le famiglie e gli studenti vanno sostenuti e aiutati a mantenere i rispettivi diritti: lavoro e studio nella maniera più adeguata e consona senza pretendere troppi atti d'amore che potrebbero trasformarsi in atti di rappresaglia da parte di un popolo italiano stufo di sentirsi calciare alla schiena anziché essere sostenuto e aiutato. Santi Sfragano