"Pandemia" è la canzone in dialetto niscemese di Gaetano Groi e Salvo Ferranti
- di Redazione Il Solidale
- 25 mag 2020
- CULTURA
NISCEMI - Anche la musica e la canzone locale come espressione dell’anima si sono fatti interpreti della grande tragedia umana e sociale che ha causato in tutta la penisola l’emergenza sanitaria del Coronavirus. “A Pandemia” infatti, è il titolo di una canzone con testo scritto dal prof. Gaetano Groi, docente di educazione tecnica di scuola media in pensione che ha musicato e cantato in dialetto niscemese con la sua chitarra Salvatore Ferranti (in arte “Totò Battisti"). Totò dal 1975 al 1985 è stato il cantante del noto gruppo musicale niscemese dei “Marmostein” con i quali, essendo particolarmente incline per la sua voce, ha interpretato tantissime canzoni di “Lucio Battisti”. Salvatore Ferranti ha partecipato nel decennio come cantante dei Marmostein a varie manifestazioni canore dove ha ottenuto ottimi risultati e adesso è tornato a cantare con -A Pandemia – “testo e brano musicale” spiegano Gaetano Groi e Salvatore Ferranti, “che sono nati da momenti di sconforto e grande preoccupazione vissuti da ognuno di noi per il Covid-19”. La prima parte della canzone è dedicata al Coronavirus “chiinu ri vilenu e purtaturi ri terrori e morti”. La seconda parte invece è dedicata ai medici ed agli infermieri “chi hamma ludari – eroi pi sempri chi tantu cunfortu hannnu saputu dari”. Mentre la terza parte è dedicata ai tanti morti causati dalla pandemia ai quali “un fiori hamma purtari a sti poviri nuccenti, ma forti è u duluri amuri pi sempri ma forti è u duluri e mu portu pi sempri”. Il brano “A Pandemia” -spiega Salvatore Ferranti- “è già stato pubblicato su You Tube https://www.youtube.com/watch?v=hzAzOPZAxqw ed è individuabile ed ascoltabile digitando nella ricerca il mio nome e cognome e il titolo A Pandemia. Il nostro sogno è quello di eseguire il brano con un gruppo musicale e di poterlo incidere. Su questo conclude” Salvatore Ferranti,”ci stiamo lavorando insieme a Gaetano Groi ed altri musicisti”. Alberto Drago