Mirabella Imbaccari e il 2 giugno, con l'articolo 1 di una Repubblica fondata sul lavoro

  • di Redazione Il Solidale
  • 3 giu 2020
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Mirabella Imbaccari e il 2 giugno, con l'articolo 1 di una Repubblica fondata sul lavoro

MIRABELLA IMBACCARI – Il 2 giugno, l'Italia tutta ha celebrato la nascita della Repubblica Italiana, avvenuta 74 anni fa: il 2 giugno 1946. Nonostante sia una ricorrenza molto importante, l'emergenza sanitaria in atto ha connotato in modo diverso la celebrazione di questa data. Nel suo discorso, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto che "siamo tutti chiamati a un impegno comune contro un gravissimo pericolo che ha investito la nostra Italia sul piano della salute e su quello economico e sociale… E la Festa della Repubblica sia inizio della nostra ripartenza". Una ripartenza che però non può non tenere conto dei problemi che investono e preoccupano una gran moltitudine di cittadini che nel nostro Paese stanno facendo o devono fare i conti con la mancanza di lavoro. Quel lavoro declamato dall'articolo 1 della nostra Costituzione: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Un lavoro che purtroppo per molti non c’è. Per tanti altri, invece, il proprio lavoro lo hanno visto sgretolarsi. E allora, per evitare che l’articolo 1 della nostra cara Costituzione diventi o rimanga solo un'utopia, penso che lo Stato italiano debba fare di tutto per rendere effettivo il diritto al lavoro. Nessuno sa quanto possa durare ancora questa situazione di emergenza, ma certamente la consapevolezza che gli effetti economici saranno gravi è palese. E allora anche ognuno di noi pensi a come mitigare gli effetti sul lavoro, sulla vita di tutti noi, e che questa importante ricorrenza sia stata per noi italiani spunto di riflessione sul valore che il lavoro ha nella vita di ognuno, poiché perderlo o non averlo significherebbe perdere la propria identità. Il sindaco del Comune di Mirabella Imbaccari, Giovanni Ferro, si augura che ci sia al più presto "la pronta ripresa economica dell’Italia e della mia amata cittadina, messa anch’essa in ginocchio e a dura prova durante da questo periodo di emergenza... Non per questo, i valori fondanti della democrazia devono vivere ogni giorno nelle nostre azioni. Sono gli stessi valori che hanno unito gli italiani il 2 giugno del 1946  e devono  continuare a guidarci per realizzare il desiderio dei nostri padri: dare ai giovani un'Italia in pace, una Nazione prospera e solidale. Un ringraziamento particolarmente sentito va alle Forze Armate: la loro umanità, la loro professionalità, la loro abnegazione, il modo costruttivo con cui hanno saputo interpretare i compiti svolti in Patria ed in tante Paesi del mondo, sono alla base della stima e dell'affetto dai quali sono circondate".   Filippa Berretta