Orrore in Turchia: 97 morti alla manifestazione per la pace

  • di Redazione Il Solidale
  • 10 ott 2015
  • CRONACA

Orrore in Turchia: 97 morti alla manifestazione per la pace

Ankara. Le esplosioni vicino alla stazione di Ankara prima di una manifestazione per la pace secondo il partito filo-curdo di opposizione Hdp hanno causato 97 morti. L'ANSA ha contattato l'unità di crisi istituita dal partito per l'emergenza di oggi.

L'unità di crisi dalla presidenza del consiglio turca ha indicato in almeno 95 il numero di morti e in quasi 250 quello dei feriti.
Si tratta del più grande attentato terroristico nella storia del paese.

La Turchia è sotto shock per il sanguinoso attacco terroristico nella capitale Ankara. A tre settimane dalle cruciali elezioni politiche, due esplosioni hanno colpito una folla che si stava radunando per partecipare a una manifestazione per la pace, chiedendo la fine del conflitto con il Pkk curdo. Le violente esplosioni sono avvenute intorno alle 10 nei pressi della stazione ferroviaria. Lo stesso ministero l'ha definito un "attacco alla pace e alla democrazia in Turchia". Il premier turco Ahmet Davutoglu ha subito convocato una riunione d'emergenza sulla sicurezza, mentre i principali leader politici hanno interrotto la loro campagna elettorale per recarsi sul luogo dell'attacco.

QUASI 40 ANNI DI SANGUE / LA SCHEDA

"Ci sono indizi seri" che l'attacco sia stato compiuto da 2 kamikaze. Lo ha detto il premier turco Ahmet Davutoglu, annunciando anche 3 giorni di lutto nazionale.
"E' un attacco alla democrazia del Paese", che si prepara alle elezioni anticipate del primo novembre. Davutoglu ha annunciato l'intenzione di incontrare i leader dei partiti di opposizione socialdemocratico Chp e nazionalista Mhp, ma non del filo-curdo Hdp.

Il Pkk curdo ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nel conflitto con la Turchia nel sud-est del Paese in vista delle elezioni anticipate del primo novembre. Nel suo annuncio il Pkk spiega di aver invitato i suoi membri a non compiere più attacchi per garantire la sicurezza del voto, ma di essere comunque pronto a rispondere nel caso dovesse subirne da parte dell'esercito turco. Ieri il vicepremier di Ankara, Yalcin Akdogan, aveva detto che la Turchia non intende interrompere le sue azioni contro i guerriglieri curdi.
La manifestazione per la pace è stata annullata e gli organizzatori hanno chiesto ai partecipanti e a quelli che stavano arrivando da altre città di tornare a casa nel timore di nuovi attentati. "Stiamo assistendo a un enorme massacro. È una continuazione di quelli di Diyarbakir e Suruc", ha denunciato il leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, riferendosi all'attentato a un suo comizio a Diyarbakir alla vigilia del voto di giugno, in cui morirono 2 persone, e a quello del 20 luglio a Suruc, con 33 attivisti diretti a Kobane uccisi da un kamikaze dell'Isis.

Erdogan, attacco contro unità Paese - "Condanniamo con forza questo attacco che prende di mira l'unità. Siamo contro ogni forma di terrorismo": così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sulle due esplosioni che stamani ad Ankara hanno causato 30 morti e 126 feriti a una manifestazione per la pace contro l'escalation del conflitto con il Pkk curdo. (Notizia Ansa)