Parte la privatizzazione di Poste italiane

  • di Redazione Il Solidale
  • 12 ott 2015
  • CRONACA

Parte la privatizzazione di Poste italiane

(AGI) - Milano, 12 ott. - Parte una "privatizzazione storica" che portera' sul mercato un "campione nazionale" come le Poste italiane: e' il capo della segreteria tecnica del Ministero dell'economia, Fabrizio Pagani, ad aprire la giornata piu' importante di Francesco Caio, da un anno e mezzo amministratore delegato della societa'. La quotazione in Borsa, ha spiegato il manager a palazzo Mezzanotte, e' "un passaggio necessario per garantire la sostenibilita' di lungo termine a questa azienda, che e' un pezzo dell'Italia". Si tratta, ha rivendicato Caio, dell'ipo "piu' grande d'Europa", che porta da oggi il Paese "al centro dell'attenzione degli investitori internazionali", e di un'operazione che ha "una valenza economica e finanziaria ma anche di politica industriale e contribuira' all'ammodernamento del Paese".
 Salvo cambiamenti al calendario, il titolo delle Poste sara' in contrattazione a piazza Affari da martedi' 27 ottobre; il Tesoro vendera' il 34,7% del capitale del gruppo, cifra che potra' salire fino al 38,2%, per un valore massimo di 9,7 miliardi di euro. Le azioni saranno offerte, da oggi al 22 ottobre, a un prezzo unitario compreso tra 6 e 7,5 euro.

Al pubblico 'retail' e' riservato il 30% dell'offerta, mentre il restante 70% sara' collocato presso investitori istituzionali.
 Un ruolo e' previsto anche ai 143mila dipendenti delle Poste, cui sono riservati poco meno di 15 milioni dei 453 milioni di titoli oggetto dell'offerta. Ai dipendenti, un piccolo gruppo dei quali era riunito a piazza Affari per protestare contro la privatizzazione, si e' rivolto direttamente Caio: "La privatizzazione e' un passaggio importante nello spirito e nella tradizione delle Poste e crea valore per i cittadini e per i dipendenti", ha detto, confermando le ottomila assunzioni previste nel piano, gia' avviate "perche' servono per modificare nel tempo, rafforzandolo, il profilo professionale per servire al meglio i cittadini". Critica sull'operazione il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, preoccupata che non si mantenga la "caratteristica di prevalenza pubblica" delle Poste: "La privatizzazione di grandi imprese del Paese per fare cassa e' una scelta discutibile", ha detto.
  Le tappe preparatorie alla quotazione hanno mostrato sul mercato, incluse le piazze internazionali di Londra e New York, "un'aspettativa positiva sul Paese" che Poste, ha lasciato intendere l'a.d., spera di intercettare. Se la politica dei dividendi sara' valutata tra due anni "anche in funzione delle opportunita' di investimento" che il gruppo avra', per intanto ai soci viene proposta per il 2015 e il 2016 la distribuzione in cedole di non meno dell'80% dell'utile consolidato. Il dato e' "in linea con quelle dei competitori europei, se non superiori", ha sottolineato il direttore finanziario Luigi Ferraris, e si tratta di un dividendo "generoso, a beneficio degli azionisti nuovi e vecchi che ci accompagneranno in questa trasformazione".