Consensi e applausi per Chiaraluce Fiorito e Melania Manzoni, con la storia vera di "Maris"

  • di Redazione Il Solidale
  • 21 lug 2020
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Consensi e applausi per Chiaraluce Fiorito e Melania Manzoni, con la storia vera di "Maris"

MODICA - Lo spettacolo teatrale “Mi chiamo Maris e vengo dal Mare”, adattamento, regia e interpretazione di Chiaraluce Fiorito, progetto drammaturgico di Melania Manzoni, andato in scena sabato 18 luglio, alle 21.15, presso la Chiesa e il Chiostro di Santa Maria di Gesu, a Modica alta, ha registrato consensi e scroscianti applausi, aprendo con successo la rassegna promossa da "Teatri di Pietra", la rete culturale per la valorizzazione dei teatri antichi e del patrimonio monumentale, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, della Regione Siciliana e dell’assessorato ai Beni culturali e Identità siciliana. Il 18 luglio è stata la prima data post lockdown per un toccante e appassionante monologo che, grazie alla palese maestria interpretativa della bravissima Chiaraluce Fiorito, ripropone la storia vera di Maris che ha debuttato nel 2019 nell’ambito di "Teatri di Pietra", ha aperto l’XI edizione di Atto Unico Teatro Festival a Noto e a gennaio del 2020 è stata ospite della Rassegna Binari Paralleli del Teatro “Lo scatolino” di Torino. La storia di Maris è vera. Venduta, costretta a prostituirsi rimane incinta, viene poi messa su un barcone e spedita in Italia, dove -grazie al sistema di accoglienza- si salva dallo sfruttamento. In Sicilia scopre e matura il sentimento di una maternità conflittuale, fatta di slanci di amore viscerale ma anche di profondo dissidio interiore. Dal nucleo potente della vera storia della protagonista, parte la drammaturgia di una storia “simbolo” che ha in sé molti elementi archetipici: la guerra, la migrazione, il rapporto con la famiglia di origine e poi la figlia. La rete da pesca e l’acqua sono due elementi dominanti che legano il passato e il presente in un viaggio che avviene -con e attraverso- una “pignata”, un pentola antica che è barca e fulcro di una danza tribale da cui ha origine tutto. Nella rappresentazione si intrecciano due chiavi di lettura imprescindibili fra loro: una simbolica, epica che si esprime attraverso la danza e la gestualità, e una intimista fatta di parole dissacranti, del racconto-cronaca crudo e disperato. A tal proposito l'attrice e regista catanese Chiaraluce Fiorito dichiara: “Raccontare la storia di Maris che viene dal mare... (il nome è di pura fantasia per motivi di sicurezza, ma è il giusto nome per la sua protagonista)... è un grido rivoluzionario e controcorrente. Non interpreto un personaggio ma narro una vicenda vissuta, quel racconto diventa parte di me come narratrice, come interprete e come donna; è come un libro che apro al momento e lo racconto invertendo le pagine, soprapponendo i capitoli, disegnando tratti, gesti, parole intrappolate in una rete da pesca che diventa pagine da sfogliare, l’ultima delle quali è l’inizio di una nuova storia. Ed è proprio dalla figlia che scaturiscono la catarsi e l’ultima provocazione lanciata al pubblico: dai tu un nome a questa pagina di Maris... Ormai la sua storia è di tutti quelli che l’hanno ascoltata”.  In merito allo spettacolo, molto apprezzato dal pubblico presente, Melania Manzoni (che ha curato eccellentemente il progetto drammaturgico) conferma che quella sera si è registrata “una calda accoglienza per il ritorno sulle scene di Maris. Un ritorno importante per vari motivi, perché ritorna l'emozione di incontrare il pubblico dal vivo dopo i lunghi mesi di lockdown, ma anche un nuovo debutto in una cornice splendida. Ringraziamo specialmente ‘Teatri di Pietra’ che ci ha permesso di tornare in scena in una cornice splendida come la chiesa e del chiostro del Gesù, che sta dedicando alla rassegna un vero e proprio speciale su facebook. La città di Modica –aggiunge la drammaturga menenina Melania Manzoni-, ci ha accolto con calore, ringraziamo specialmente Teatri di Pietra Sicilia, nella persona di Aurelio Gatti, che ci ha permesso di tornare in scena nella Chiesa e Chiostro del Gesù, che sta seguendo da vicino la rassegna con grande sensibilità e cura, per questo ringraziamo Francesco Lucifora. Maris ha portato la sua storia al pubblico grazie al Direttore di scena Antonio Paguni, angelo custode della nostra protagonista! E infine un ringraziamento speciale a Retablo e al Direttore Artistico Turi Zinna per il costante supporto e la collaborazione”. 'Mi chiamo Maris e vengo dal Mare'è "una storia drammatica -commenta l’assessore alla Cultura di Modica, Maria Monisteri- che ci richiama ad una grande attualità con quella punta di speranza e di attesa, così come desideriamo pensare e auspicare per vicende che ormai sono entrate nella nostra quotidianità e con le quali bisogna continuare a fare i conti”.   Salvo Cona